Il Bianco & il rosso - anno II - n. 23 - dicembre 1991

,Pj.LBIANCO lXILROS&> Kil•li••II Quando la solidarietà è una calda «pantofola» Sull'intervento per i minori «a rischio» Intervista a Ettore Cannavera presidente della Cooperativa «Kadossene» (Cagliari) di Giovanni Gennari Minori in difficoltà: in Italia, oggi, ci sono centinaia di migliaia di ragazzi in prigione, o nel giro della droga, del crimine e del contrabbando, e decine di migliaia di ragazzi che vivono in Istituti di assistenza, e non solo non hanno una famiglia, ma neppure una vera comunità umana e sociale di riferimento. Forse l'opinione pubblica non è particolarmente sensibile, su questi temi, anche perché occorre ammettere che i media sono distratti, e ricordano il problema solo quando si tratta di annotare particolari episodi di delinquenza minorile e di degrado sociale. E invece il fenomeno è gigantesco, e in gran parte sfugge al controllo sociale delle istituzioni, con tutti quei minori che restano in strada, a disposizione di chi li avvicina per utilizzarli in tanti modi illeciti. Le figure dei «muschilli» che portano la droga, dei bambini e ragazzi comprati da agenzie di pornografia e prostituzione, dei «femminielli» napoletani, e addirittura dei ragazzi killer, sono diventate normali. Si parla in complesso di un milione di minori in difficoltà, e forse la cifra è sottostimata. E la società che fa? Come rispondono, le Istituzioni, e l'opinione pubblica, a questo universo di problemi e di drammi? Qualcosa tuttavia si è cominciato a muovere. «Riformismo e Solidarietà» è particolarmente attenta all'universo minorile in difficoltà. Sul n. 20 di questa rivista è stato già pubblicato un intervento di don Ettore Cannavera, psicopedagogista, e presidente, eletto dall'Assemblea dei Soci, della Cooperativa «Kadossene», di Cagliari, proprio sui temi del volontariato e della so- ----- - --- -- 23 lidarietà, che tuttavia è stato solo un inizio di conoscenza delle iniziative ed attività della Cooperativa, e soprattutto dei metodi del suo intervento nel sociale. L'intervista che segue evidenzia l'esigenza della piena professionalità richiesta a coloro che operano nel settore. Anche l'insistenza sulla collaborazione piena con gli Enti locali non si maschera mai dietro false apparenze di buon cuore e di malintesa «carità cristiana» è indicativa di una metodologia ancora parecchio rara. La stessa cosa dicasi del rispetto della laicità autentica delle istituzioni, e della distinzione dei ruoli che Cannavera dimostra di avere molto chiara, e molto cara. Egli ha fondato, e dirige, con altri operatori, la Cooperativa «Kadossene», il cui nome vuol dire «Pantofola degli Dei», il nome che gli antichi greci davano alla Sardegna. Essa opera esclusivamente per il recupero e la prevenzione nell'ambito della marginalità dei minori cosiddetti «a rischio», e di quelli per i quali il rischio è già diventato realtà concreta e dolorosa di delitto, di abbandono e di solitudine che appare senza via d'uscita. Facciamo seguire, al testo dell'intervista, come documento per i nostri lettori, le «Linee programmatiche di politica sociale» della Cooperativa «Kadossene». - Quali attività svolge, oggi, la Cooperativa «Kadossene», e quale è l'ambito del suo intervento? «Attualmente la Cooperativa gestisce, in convenzione con gli Enti Locali, e cioè con i Comuni di Cagliari e di Quartu, cinque strutture, tre Comunità alloggio, residenziali, e due Cen-

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