icl.!L BIANCO lXILROSSO ilii•liiill E sull'onda del documento di metà novembre è stato anche pubblicato un messaggio sul diritto alla vita, in riferimento ad aborto ed eutanasia: anche esso conteneva esplicite e dure accuse alla realtà istituzionale e culturale italiana di oggi. Ma non bastano i vescovi. Il loro esempio è seguito con entusiasmo da associazioni e movimenti cattolici, Penso ad un recente documento dell'Azione cattolica, dal titolo «Guardiamo insieme al Paese». Sono 20 pagine di analisi severa e di richiami contro «la partitocrazia dirompente e senza limiti», che produce «corruzione e inefficienza, lottizzazione e disprezzo dei diritti dei cittadini» nei diversi ambiti sociali (uffici, ospedali, fabbriche ... ). L' Ac richiede cambiamenti istituzionali, riforma morale, e afferma che l'ispirazione cristiana della Dc non è «una formula vuota, né una rendita di posizione», ma «un punto da verificare». Questo aspetto è interessante per il tema che stiamo trattando. E se questa verifica dell'ispirazione cristiana della Dc, di questa Dc, fosse negativa? La risposta del documento è francamente gattopardesca, nella sua deludente morbidezza: «Non per questo la Dc perderebbe i meriti storici acquisiti. Si dovrebbe con urgenza e con coerenza risalire la china per rendere non giustificate diverse determinazioni del suo elettorato». E il documento fa chiaramente il tifo per una Dc che si rinnova, «risale la china con grande slancio», lavora «per un nuovo quadro istituzionale eper una forte politica di giustizia sociale». Anche le Acli hanno di recente pubblicato un documento che analizza criticamente e severamente la situazione del paese: stesse accuse, stesse analisi, stesse proposte di rinnovamento. stessa morbidezza con le responsabilità specifiche della Dc che da 45 anni è alla guida eff ettiva del paese, e stessa indeterminatezza nel giudizio sulla possibilità di un pubblico e palese distacco da essa. E' una conclusione singolare: la Dc, quando è sottoposta a giudizio delle istanze cattoliche ufficiali, di vertice o di base, non è più promossa a pieni voti, come in passato, ma è sempre ri - - - ------ -,,- -- -- 20 mandata a settembre. Mai nessuno ha finora osato bocciarla pubblicamente. La bocciatura pubblica, di diritto, spetta sempre e comunque agli altri partiti, tutti e senza distinzioni sostanziali. Per la verità pare che essi non siano propriamente bocciati a giugno. Non vengono neppure ammessi agli esami di idoneità. Difficile, dunque, dire che l'unità politicopartitica dei cattolici italiani nella Dc, almeno nelle intenzioni ufficiali dei vescovi e dei movimenti cattolici, sia acqua passata. E' un acqua un po' fetida, certo, ma di fronte ad essa, e anche pensando alle acque degli altri partiti, i vescovi italiani continuano a raccomandarla, magari «turandosi il naso» alla Montanelli, magari «vincendo la ripugnanza», come si espresse anni fa il cardinale Ugo Potetti, a proposito della Dc romana. Una conclusione provvisoria A questo punto occorrerebbe affrontare i problemi vivi di oggi, nella società e nella Chiesa, nuovi per tante ragioni, ma anche antichi e di difficile soluzione, sia per resistenze culturali, forti, presenti nel mondo detto laico, che per tanti anni ha pensato, forse, alla religione, e in parte continua a pensare, come un «residuo del passato oscuro», e non sa aprire gli occhi sul nuovo che avanza, ma anche nel mondo cattolico, attaccato alle sue abitudini e alle sue identificazioni di potere e di partito, e incapace, o restio, a vedere le nuove opportunità di testimonianza libera che possono venire, alla stessa Chiesa, dal suo visibile sganciamento da centri di potere politico-partitico, cui va sempre più diffusamente l'ostilità della gente. Come affrontare il presente, per la credibilità della Chiesa, per il bene della società, per la dignità e l'autentica autonomia della politica? Il dibattito è aperto ai nostri lettori, credenti e no. Basta, per intervenire, essere appassionati al destino dell'uomo e della politica. Il resto, se c'è, è «grazia». Sul prossimo numero cercheremo di concludere queste note, con una nuova riflessione che dia per acquisito l'itinerario storico che qui abbiamo provato a ripercorrere insieme.
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