Il bianco & il Rosso - anno II - n. 21/22 - ott./nov. 1991

~-l.tBIANCO lXILROS.SO Miiiliild terno della ricchezza nazionale - che pure è in crescita - la base contributiva rappresenta una grandezza in diminuzione. È chiaro cioè che in prospettiva sarà decisivo l'apporto finanziario che potrà venire dal risparmio delle famiglie, tramite la previdenza integrativa, e soprattutto dal finanziamento diretto dello Stato a un sistema moderno di garanzia del reddito pensionistico minimo. Rinunciando a questi due punti, il Ministro ha voluto evitare forse uno scontro parlamentare in più, ma ha rinunciato ad una riforma complessiva per accontentarsi di un'opera di semplice riordino e razionalizzazione. A me sembra grave, in particolare, perdere l'occasione di mettere ordine finalmente nei rapporti tra previdenza e ass·stenza. Oggi si è presa consapevolezza, in Italia, come all'estero, della natura strutturale e irrinunciabile del finanziamento dello Stato al sistema pensionistico. Si tratta però di ricondurre questo finanziamento entro un quadro di razionalità ed equità complessiva, mentre oggi esso segue mille rivoli, secondo una logica particolaristica e incrementale. La mia proposta, a questo proposito, è quella della introduzione di una «pensione di base», che potrebbe essere erogata a favore dei cittadini al di sotto di un certo reddito, oppure potrebbe essere data a tutti i cittadini,salvo a rivalersi in sede fiscale su quelli sopra un certo reddito. Questa seconda ipotesi - che configurerebbe una vera e propria «pensione di cittadinanza» - è largamente preferibile. Qui non posso entrare nei dettagli di questa proposta: dirò solo che il suo costo a mio avviso è largamente sopportabile perché si tratterebbe, per una parte importante, di razionalizzare una spesa già esistente. Essa infatti potrebbe assorbire: l'integrazione al minimo, la pensione sociale, quella di invalidità, le relative maggiorazioni e indennità oggi esistenti, ma anche gli sgravi contributivi esistenti per molte categorie, nonché l'assegno al nucleo familiare e la detrazione per il coniuge a carico, per i soggetti al di sopra dei 64 anni. Naturalmente, al di sopra di questo «zoccolo» garantito a tutti, resterebbe la pensione «lavorativa» o «contributiva» attuale, che però secondo quanto ho detto prima - dovrebbe essere fondata su un più stretto rapporto tra contributi versati e livello della pensione. Ciò che salterebbe è il minimo di 15 anni di contribuzione, richiesto oggi per aver diritto alla· pensione, (limite questo assai alto, rispetto a quello c.m.... T...... dte1cwae..•!PeNttllilll QUallriflt!Hel ..... -- .... ,.......- ....... cano che peffiM Mu11..,, ..._ IN.-0 • ""'9 COttll tal.- ne,t, ardlM dll'C).V.U! Non I.> ~ ctw il tote eu•ore. Vwttho Seatlallfli. - ecriao un ...,._ ,l'IMOla ..L'arte d'lfflbrQlliat'e I ....... , E tu,...-. hai .... publalece,o .,_; Mrau....- ... ,_,._ • ... ~Unll.,I ForwPMMlftcllil ..... ., • .....,. ....... ..... peto quel ....... _....., .a YIIHP'I ........ fiB ■III *"• flllia....... , a. ........... ,, ..... • .,.... ........ ,-cca:mew...- ........ n•lderta a .,..._ ,_. fflUlallo, .... Il· 1' .... non Il ...._,, Non lii • t ,..... .. Il e~ -.. t nata le ,.._, ._ et NI .....,._ ... , Sei ,... del CMII ...... '!lzl•J- .... • ParW -"'i ..,,cct11.... ...... .._ ...................... lnll.::al~ . ..-......--- ... -...... , . .... ~~---llmlllllN•ftetllctft•lr I .. flduc:ta ...................... ,., ..... .. OanNldl. ti c. ........... - --- .., ... ... loNlico. Ml ,........ ... lii Mli d ...... .... ......................... .............. , che è dato osservare in altri paesi, come ad esempio la Francia o la Germania). Io sono contrario, dunque, all'idea (che trovo invece nelle stesse tesi congressuali della Cgil) di avere due minimi pensionistici garantiti dallo Stato, uno - più basso - per i cittadini ed uno - più elevato - per i lavoratori. Il mini-. mo finanziato dallo Stato deve essereuguale per tutti. I lavoratori potranno poi aggiungere ad esso la loro pensione contributiva. In definitiva, si tratta di dare maggiore certezza al diritto pensionistico: il lavoratore deve sapere cosa può avere dallo Stato e cosa può ricavare dalla sua vita contributiva. Si deveuscire dalla attuale situazione di dipendenza delle decisioni politico-sindacali prese di volta in volta, dalle concessioni ad hoc, dai minimi oggi aumentati e domani resi più selettivi, dal meccanismo infernale delle pensioni d'annata ... Questo dalla certezza del diritto pensionistico è un obbiettivo fondamentale, soprattutto per una Sinistra moderna e riformista, che non a caso di autodefinisce oggi una Sinistra «dei diritti», una Sinistra, cioè, che fa dei diritti di cittadinanza democratica e sociale la sua bandiera.

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