Il bianco & il Rosso - anno II - n. 21/22 - ott./nov. 1991

vimento operaio socialista e comunista degli ultimi cento anni - ma basato su umani principi, quelli dell'umanizzazione del lavoro e della partecipazione. Ma la cosa non riguarda certamente solo i cattolici. Come nel guardare il passato il Papa considera positivi i risultati del movimento dei lavoratori «riformista» e considera i cattolici solo una parte di quel movimento, ciò analogamente vale per il futuro. Il discorso sul lavoro e sul sindacato si lega poi direttamente alla critica al sistema economico, che chiamerei critica etica. Il Papa prende atto che il sistema economico di mercato appare in base all'esperienza quello che offre i migliori risultati, e quindi l'Enciclica esprime in proposito un'esplicita accettazione dell'economia di mercato. Ma questa accettazione non è senza riserve. L'economia di mercato non è un assoluto, deve rispondere a principi fondamentali, è al servizio della persona, deve garantire diritti essenziali, deve riconoscere che non tutti i beni sono mercificabili. In altre parole bisogna prendere atto che l'economia è una sola, non ce ne è un'altra (almeno in questo momento storico), ma poiché il suo funzionamento auto-referenziale non soddisfa la giustizia e la dignità della persona occorre intervenire per controllare e guidare l'economia di mercato. Non si propone un'economia alternativa all'economia di mercato, ma si propone di guidare ed orientare l'economia di mercato verso scopi umani. Ma sin qui forse non ci sarebbe molto di nuovo rispetto al tradizionale insegnamento cattolico della «economia al servizio dell'uomo». ~-lL BIANCO lXILROS.SO ■iin:eoam ogni altro aspetto della vita umana. Dunque la critica etica dell'economia - cioè il tentativo di affermare dei valori che orientino quella gigantesca macchina autoreferenziale che è l'economia - non avrebbe alcuna influenza e non riuscirebbe neppure a scalfire il problema, se il problema etico venisse posto, dall'esterno e non diventasse invece un problema continuamente presente dentro ogni scelta economica. Dunque il motivo della «Centesimus Annus» è quello di mettere etica e di sollevare problemi etici là dove possibile in ogni meccanismo o aspetto dell'attività economica. E perché la critica etica del1' economia la fanno coloro che vi oper ano, ecco l'importanza di un movimento dei lavoratori ispirato all'umanizzazione del lavoro e dell'economia. Questo movimento del lavoro potrebbe diventare non più il sindacato che promuove gli interessi dei lavoratori (quando questi erano in condizione di indigenza e di privazione) ma un movimento che promuove effettivamente un'economia per la persona umana. Dunque l'Enciclica a mio parere ha un grande valore ed il suo successo deriva indubbiamente dal fatto di offrire critiche ed anche qualche prospettiva in un momento di grande disorientamento. Essa è un contributo che riguarda tutti, non solo i cattolici e certamente tutte le forze sinceramente democratiche, tra cui tante forze democratiche socialiste. È un contributo a quel ripensamento teorico politico e sociale di cui c'è una grande esigenza e per il quale necessita un imponente lavoro di molti sul piano delle idee come sul piano dell 'esperienza. Certo nel caso italiano il successo del Papa rischia di andare a beneficio della Dc senza merito alcuno, ma ciò quasi automaticamente perché la grande parte dei cattolici continua a votare Democrazia Cristiana. Invece di lamentarsi di questo e di attaccare il Papa, oppure di cercare rapporti con la Chiesa solo al vertice, sarebbe bene assumere le problematiche dell'Enciclica, farne propri certi valori, oppure dimostrare che se ne hanno altri altrettanto validi, e soprattutto proporre soluzioni storiche e politiche capaci di incarnare quei valori. Il Partito Socialista si presenta oggi molto distante dal modo di sentire dei cattolici, non solo per questioni di moralità in senso stretto (comunque da non sottovalutare), ma per i grandi problemi di etica sociale e di prospettiva su cui invece dovrebbe slanciarsi coraggiosamente. È ciò che cerca di fare l'Enciclica ed è un impegno su cui non esistono privilegi, meriti o maggiori capacità della Democrazia Cristiana. È il compito proprio di un partito popolare e di sinistra. È la strada che forse convincerà i cattolici a scelte diverse, sul piano politico, che sempre di meno attengono al piano dei principi, e sempre di più riguardano Il Sommo Pontefice mi sembra che abbia chiaramente compreso che se quella formula non ha mai funzionato è perché l'economia ha assunto una forza dominante che schiaccia Elettore, . vuoildrg/imdngiar~ ancheI 'ftaba? le opportunità, le proposte, le prospettive ideali e concrete.

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