.P.t.L BIANCO l.XILROSSO Mil•liiid no di Tacco, reduce da una sfortunata campagna sulle riforme istituzionali (ed un po' adirato per qualche parola di troppo di Marini), decideva d'iscrivere le pensioni nel trattato d'armistizio con la Dc. Del resto, non si poteva negare un rinvio tecnico ad un alleato di governo ·ritrovato. Marini ha avuto un bel da ricordare di essersi ampiamente ispirato all'opera di ben due ministri del Lavoro socialisti. .. Del resto il vertice socialista non è andato per il sottile neppure nei confronti di Claudio Martelli e del suo tentativo di mediazione di fine luglio. Ma quali sono le proposte dei socialisti? L'incarico d'elaborarle è toccato a Francesco Forte. Ne è uscita una sponsorizzazione dell'innalzamento volontario dell'età pensionabile, prendendo ad esemp·o il caso francese. Sono allora opportune alcune puntualizzazioni. Il Libro bianco dell'ex-primo ministro Rocard cerca di correggere gli errori della riforma del 1982, ispirata dal Mitterrand «prima maniera», quello del programma comune della gauche, quando l'occupazione era divenuta la variabile indipendente dell'economia. In quella logica, si ridusse l'età pensionabile, portandola a 60 anni, e s'introdussero tutte quelle norme che piacciono tanto agli ideologi previdenziali, pensionamento flessibile e progressivo, incentivazione alla prosecuzione volontaria di cui, a consuntivo, ora si riconoscono gli «effetti illusori». Di fronte ad un disavanzo del regime generale assai più contenuto del nostro e pari a 3.600 miliardi di lire nel 1990, di fronte alla minaccia di avere, nel 2005, un'aliquota contributiva a legislazione costante del 23,7 per cento, il governo francese propone degli aggiustamenti. Senza rimettere in discussione l'età pensionabile, (rispetto a noi sono pur sempre 5 anni in più per le donne) s'ipotizza di elevare a 41-42 anni l'anzianità contributiva necessaria per beneficiare del massimo di rendimento della pensione. L'altra modifica riguarda il periodo di riferimento per il calcolo della pensione. Si passerebbe da quello attuale che prende in considerazione il salario medio dei 10 anni più favorevoli, ad un calcolo sulla media dei migliori 25 anni. Ovviamente senza le rivalutazioni della retribuzione pensionabile proposta da Marini. Il piano francese ha una sua coerenza. Si può allora valersene, ma non scegliere solo ciò che ci fa comodo. Bisogna dire alla gente che, oltralpe, continuano a regalare «un pizzico di vita agli anni», ma ridimensionano i rendimenti del sistema. In sostanza, cioè, un'impostazione che sta creando guai ai francesi dopo appena pochi anni dalla sua istituzione, diviene per un partito saldamente insediato al governo, come il Psi, il segno di una (assai dubbia) prospettiva d'innovazione. Pensioni:questa riforma ' e urgente di Francesco Paolo Conte T ' avvenirepiù o meno buono della nostra L comunità nazionale è legato alle nostre capacità di saperci rinnovare, come singoli e come comunità. Per ben operare su questa strada, occorrerebbe che le nostre istituzioni e tutte le nostre attività, di ordine economico e sociale, fossero orientate e, possibilmente conformate, a modelli evolventisisecondo il normale progresso dei paesi più avanzati. Sarebbe più facile, in tal modo, L - --- - - - - - - I I imboccare la strada per armonizzare la nostra organizzazione economico-sociale con quelle delle altre nazioni progredite, con le quali condividiamo responsabilità d'ordine politico ed economico, e per offrire più sicurezza e stabilità democratica al nostro popolo. Purtroppo, considerando quanto avviene oggi nel nostro paese, dobbiamo, con amarezza vera, prendere atto che non siamo capaci di rinnovarci, perché irretiti - non comprendo bene
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==