Il Bianco & il Rosso - anno II - n. 20 - settembre 1991

{)JJ. Bl.\~:O '-Xli. HOSSO iii•iil•d La folla a piazza San Pietro. ti: non si possono tessere rapporti nemmeno con Napolitano e D' Alema con la riforma presidenziale scritta sulla bandiera del Psi: sicchè la distinzione dei tipi presidenziali rimane politicamente astratta, perché il problema non è sul tappeto e probabilmente non ci sarà nel futuro prossimo. E l'uninominale a doppio turno, cui Martelli ha fatto cenno, non sembra esportabile fuori dalla Francia della disciplina repubblicana e della disciplina d'ordine, erede della legittimità monarchica. Il tema di critica al ruolo della Chiesa in Italia propone una questione reale, destinata a crescere in futuro. Esso chiedeva anche in congressoquegli argomenti cheMartelli ha svolto sia nella lettera a Carniti che in successive interviste. Del resto le ragioni del vicepresidente sono apparse chiare quando 150 parlamentad -~ ,,.,, - - - - - - - - - - 28 democristiani hanno chiesto le sue dimissioni solo perché aveva criticato il papa: una protesta illegittima e civilmente inaccettabile. In ogni caso nel Psi tutto è finito con la copertura e la chiusura che Craxi ha fatto della questione. Il Psi ha mostrato la sua stabilità e la unità attorno alla sua leadership. Non filodemocristiano, ma deciso a continuare quella collaborazione di governo sinché essa sarà l'unica possibile. Non filopostcomunista, ben deciso cioè a non accettare la parificazione che Occhetto ha tentato del Psi con la Rete di Orlando. Non è pensabile per il Psi finire affogato in una sinistra senza prospettive di governo, come i comunisti francesi, portoghesi e spagnoli. Ma è per stare in una sinistra di mera opposizione che il Pci ha cambiato nome? O perché i postcomunisti entrino un giorno in un governo?

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