i.>ll, BI:\:\'( :o l..X11, nosso iii•iil•d za de/l'Italia come Stato: in questo senso con lo Stato italiano. Non è lecito nè giusto dimenticare un particolare del genere e, come ha fatto /'Osservatore Romano, seguito obbedientemente da 150 deputati cattolici, mettere tutto sul piano banale dell'insulto antipapista, chiedendo /'auto da fè del vicepresidente del Consiglio. Sfortunatamente le cose non sono cosi semplici. La realtà è che in Italia ogni crescita d'influenza della Chiesa non solo è legittimamente intepretabile, ma si configura realmente come il sintomo e insieme la premessa di un abbassamento, se non di un 'eclissedello Stato ... La Stampa, 6 luglio 1991 Franco Monaco, Presidente Azione cattolica di Milano Per essere troppo legato ad una cultura neo-illuminista e direi priva di basi metafisiche, il Psi non riesce a capire che il Papa, quando parla di pace o di aborto o pone limiti e riserve a pericolose manipolazioni genetiche, si fa interprete di una coscienza umana universale su cui si può anche non essere d'accordo. L'Unità, 6 luglio 1991 Pietro Scoppola, storico .. .Non c'è nulla che permetta oggi di pensare a un progetto organico di riconquista cattolica come quello che caratterizzò gli anni lontani del pontificato di Pio XII nel quale la Dc aveva un suo ruolo ben definito. Vi è invece, evidente nei fatti, una relativizzazione da parte della Chiesa del ruolo del «partito cattolico» e vi è un libero dispiegarsi di iniziative cattoliche che rappresenta un elemento di grande novità rispetto al passato. A questo si accompagna è vero, la tendenza del pontificato di Giovanni Paolo II ad accenturare la presenza della Chiesa nel sociale, non solo in Italia ma a livello mondiale. Ma ricondurre questa tendenza nella categoria dell'integralismo cattolico e della intolleranza clericale è una semplificazione culturale n'Onaccettabile ... La relazione di Martelli sembra nascere dalla delusione patita da un partito, che avendo contribuito a stabilire un nuovo rapporto di vertice con il Vaticano con la firma del nuovo concordato, ha creduto con questo di aver acquisito un titolo ed una legittimazione ad ereditare dalla Dc una parte almeno de/l'elettorato cattolico. Alla povertà culturale di questo disegno si è aggiunto il tentativo di valorizzare strumentalmente, in chiave antidemocristiana, proprio gruppi e movimenti cattolici che hanno interpretato a mio avviso, in senso riduttivo e unilaterale la tensione verso il sociale de/l'attuale pontificato. Ora questo disegno è fallito: l'accordo di vertice non basta a legittimare una successione alla Dc nell'eletlorato cattolico; l'apertura alle componenti che - pur con una impropria semplificazione - vengono definite integralistiche del mondo cattolico, ha provocato una barriera insuperabile fra l'elettorato cattolico più critico verso la Dc e il Partito socialista. Di fronte a questo fallimento la ripresa di una vecchia polemica di tono anticlericale è solo uno sbaglio aggiuntivo. Avvenire, 7 luglio 1991 Giorgio Rumi, storico «Questo genere di polemica, che torna puntualmente dalla profondità del tempo nel panorama culturale italiano come una sorta di cometa - ha come rovescio della medaglia 22 lapolemica sull'unità nazionale che rischia di spingere indietro l'Italia rispetto all'Europa ed alla sua storia religiosa e civile». ... c'è, forse, qualcuno che, «allergico allapresenza sul territorio italiano della Chiesa cattolica ed a Roma del Papa pensi, di rimandare quest'ultimo ad Avignone?» L'Unità, 7 luglio 1991 Massimo Cacciari, filosofo «Credo che proprio Martelli non abbia nessuna ragione. Perché se c'è una direzione di marcia di questo papato non è certo quella di sostituirsi o collegarsi direttamente a interessi politici e partitici. Quanto denuncia Martelli semmai è avvenuto proprio in epoche in cui il Psi si distingueva per i suoi tentativi di pateracchio politico sull'altare della governabilità. Questo papato è da sempre in grande e obiettiva contraddizione. Da un lato sa che solo riscoprendo la vena profetica e assistenziale della Chiesa può durare per i prossimi millenni. Dall'altro in effetti nel bagaglio culturale di questo papa c'è un reale rischio di integralismi. Non certo come lotta politica, dal momento che proprio lui sta smontando l'unità politica dei cattolici». La Repubblica, 7/8 luglio 1991 AlessandroGalanteGarrone,giurista Questo anticlericalismo socialista è un po' vecchio. Ho ancora ricordi freschi del Concordato del '29; e più recenti ancora di quello di sette anni fa che per certi aspetti ha peggiorato le cose. Certo che ci sono forti e crescenti ragioni per contrastare la politica della Chiesa. La strana disputa di questi giorni mi ricorda il vecchio e stantio metodo di contrapporsi alla Chiesa come forza rivale e competitiva. Mi cadono le braccia. Ce l'ho con lo Stato laico, non con la Chiesa cattolica. Con uno Stato che dovrebbe rispettare tutte le idee senza privilegiarne nessuna. Mi riferisco al sistema truff aldino, clericaleggiante usato col prelievo dell'8 per mille dalle tasse: una locupletazione indebitafondata su/l'ignoranza della gente. La Repubblica, 7 /8 luglio 1991 Antonio Gava, deputato Dc «L 'on. Martelli ha osservato che sarebbe in atto una riscossa cattolica che guiderà la riscossa democristiana e che un nuovo temporalismo guarderebbe dopo la Polonia e l'Europa anche l'Italia». Ebbene, vorrei ricordare che la situazione polacca scaturisce dal fallimento totale dei regimi comunisti e che la Polonia ha dovuto subire per decenni il tallone del comunismo, mentre l'Italia, dal secondo dopoguerra ha avuto un regime democratico. Certo se il 18aprile del 1948 si fosse concretizzato il disegno frontista, del quale il partito socialista faceva parte a pieno titolo, e se anche nel nostro Paese si fosse instaurato un regime comunista, chesarebbe stato poi travolto nel 1989, i cattolici italiani, e non solo loro, si sarebbero trovati come i polacchi o parte degli stessi ex comunisti dell'est europeo». La Stampa, 7 luglio 1991 Giuliano Ferrara, deputato europeo Psi Martelli avrà mille torti, e avrà sbagliato tono e circostanza per esprimere le sue opinioni sul neo temporalismo della
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