i,lll. BIANO) '-Xll,llOSSO lii•liN•P ciamo finta di non vedere: la riscossa cattolica guida la riscossa democristiana non c'è solo il calcolo politico legittimo di chi anticipa un pericolo. C'è soprattutto l'evidenza di un nuovo temporalismo nell'opera di conquista o di riconquista, dopo la Polonia e dopo l'Est, dell'Italia. C'è la Chiesa e c'è il Papa. Ma non è questo il punto. Il problema non è la Dc e la minoranza cattolica organizzata, il problema siamo noi. Mi chiedo e mi interrogo: ma noi laici a sinistra abbiamo non solo il diritto di esistere, culturalmente e politicamente, di pensare un'Italia diversa, di esprimere valori diversi o anche gli stessi, ma in un altro modo, abbiamo anche la volontà e la capacità, il fiato e la spinta per puntare ad un ricambio di ceti, di idee, di uomini, di classi dirigenti, di generazioni? La democrazia non è solo questo, ma senza questo è meno bella, è meno giusta, è meno democratica. <<Non cerchiamo alibi impropri» Dall'intervento di Pierre Carniti Bari, Congresso straordinario del Psi, 30/6/91 P er la costruzione di una alleanza riformista essenziale resta la capacità di ascolto e di interlocuzione dei socialisti verso una parte del mondo cattolico al cui interno si esprimono importanti potenzialità riformatrici, non di rado, utilizzate invece politicamente in chiave conservatrice. Debbo dire subito che i riferimenti fatti questa mattina da Claudio Martelli, in un intervento per altro di rilevante qualità politica, costituiscono la parte meno convincente e per me meno condivisibile delle cose che ha detto. Io non vedo, infatti, pericoli di neotemporalismo. Anche perché l'orizzonte del Papa è il mondo e non il «pollaio» della politica italiana. Il problema vero non è il temporalismo, ma semmai i limiti della politica riformista verso i credenti. È l'idea sbagliata di potersi sostituire alla Dc, facendo per il futuro quello che lei ha fatto per il passato. Invece, il punto nodale da tener presente è che i problemi del rapporto con il mondo cattolico non si risolvono nelle relazioni «diplomatiche» con la gerarchia ecclesiastica. E nemmeno possono fondarsi sul1'illusione di rivolgersi, con aspettative elettorali, ai movimenti ed alle associazioni cattoliche che sono, giustamente, gelose della propria autonomia e della loro specifica finalità. : IO Delegazione della Croazia "italiana" Avere attenzione per il mondo cattolico significa, allora, assicurare più moralità alla vita politica. Significa, inoltre, aver chiaro il ruolo insostituibile della politica, ma anche il suo limite. L'uomo non si esaurisce tutto nella storia. C'è una dimensione trascendente rispetto alla quale la politica non ha e non può avere risposta. Che va perciò rispettata ...
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