Il Bianco & il Rosso - anno II - n. 18/19 - lug./ago. 1991

certamente aiutare questo processo. Il postulato della «teoria della giustizia», di governare le differenze sociali in modo che le migliori capacità non valgono solo a dar utile a chi le possiede, ma giovino anche a coloro che non le possiedono, consente di collegare i due momenti - affermazione delle differenze e insieme espansione dell'eguaglianza - senza che questo sacrifichi uno dei due termini. Il modo concreto di questa congiunzione è affidato al consenso. Dunque la tesi di quanti affermano che d'ora in poi ci si interrogherà solo sulle questioni dell'ordine e della pace sociale e non sulle questioni del movimento, del progresso e della uguaglianza, non ha fondamenti in se, ma costituisce l'esito di un progetto conservatore. A condizione che vi sia un effettivo recupero della valenza progettuale socialista a dimensione europea, è possibile anche la costruzione di un progetto riformista forte. Il quale non può non passare attraverso un ribaltamento delle tendenze dualistiche e verso una riaffermazione piena della «solidarietà internazionale». Soltanto una miopia prolungata può consentire l'illusione che si possa operare nei chiusi confini delle singole società e delle singole nazioni, esorcizzando con politiche di contenimento autoritario• le spinte incontenibili dei popoli del Sud e dell'Est verso una redistribuzione delle risorse planetarie su un nuovo terreno di giustizia. Nell'età della mondializzazione dei processi economici e della espansione ormai indiscriminata dei modelli di consumo e di vita, è impossibile mantenere ancora a lungo orientamenti etici che, anche nel migliore dei casi, sono stati costruiti a dimensione della piccola comunità e che, perciò non tengono conto della novità anche nella costruzione dell'etica che la dimensione planetaria dei problemi pone. Inoltre, occorre procedere nella direzione già assunta dal nuovo programma della Spd (Programma di Berlino), dando adeguato spazio ai temi del rinnovamento ecologico e sociale dell'economia, all'uguaglianza delle opportunità tra i sessi, alla rivalorizzazione del lavoro. La questione del lavoro richiede uno sforzo di unificazione fra i diversi lai.>ll, BIAì\CO l.Xll,ROSSO Ut•#i5ild Ragazza francese vori, la caduta della contrapposizione tra impiego pubblico e privato, tra lavoro produttivo e no, sulla base di progetti legati ad una nuova gestione del1'orario e ad una nuova distribuzione del tempo sociale - tempo di lavoro e tempo di vita - la riaffermazione dei parametri di eguaglianza e di equità senza che questo significa appiattimento quantitativo e qualitativo. Insieme, occorre assumere nella sua difficoltà e complessità, ma anche in tutta la carica potenziale, la questione della scienza e della tecnica, oggi divenuta la vera struttura senza soggetto, in modo da ricercare che esse divengano mezzi di liberazione e non di oppressione. Il problema del controllo della scienza e della tecnica è insieme un problema scientifico e un problema politico. I mali da essa prodotti non possono essere curati semplicemente con più scienza e più tecnologia, ma appunto con una nuova qualità della politica e una adeguata rete di valori. Questo impone di riprendere su nuove basi una critica dell'economia guidata dalla sua valenza eticosociale. In questo senso, occorre non solo combattere l'ideologia sempre risorgente del valore traumaturgico del mercato, e quindi dell'esaltazione dell'assolutezza dello spontaneismo del mercato nell'età delle multinazionali. Non solo il mercato da solo non è la soluzione; ma anche, il Sud del mondo, con la sua stessa esistenza, segna il limite di una società fondata «esclusivamente» sulla libertà del contratto e della proprietà. Occorre mettere da parte l'idea neoliberista che, di fronte alla crescente complessità, l'unica possibilità è quella di affidarsi ai meccanismi spontanei. Una cultura della solidarietà è anche una cultura della pace nella giustizia. Forse gli aspetti qui toccati peccano ancora di genericismo. Questo è certamente vero. E tuttavia possono avere una qualche utilità se infine possono essere una sollecitazione per la sinistra ha mettere all'ordine del giorno la questione nodale del socialismo democratico riformista.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==