Il Bianco & il Rosso - anno II - n. 18/19 - lug./ago. 1991

,PJJ, BIANCO '-Xlt ROSSO •b•#hid La IV Convenzionedi Lomè . . . . ' tra 1nnovaz1one cont1nu1ta I 1dibattito che ha accompagnato la fase preparatoria al rinnovo della Convenzione di Lomè ha, per la prima volta, coinvolto in termini reali le forze politiche presenti nel Parlamento Europeo, scalfendo una prerogativa che sembrava appartenere in maniera quasi esclusiva alla burocrazia comunitaria. Ciò è dovuto, non solo e non tanto, al fatto che in conseguenza ali' Atto Unico il Parlamento è stato chiamato alla consapevolezza generalizzata del sostanziale fallimento delle politiche di cooperazione attuate dall'Europa dei Dodici. Tutti gli indicatori evidenziano il fatto che proprio i 69 paesi Acp vedono costantemente aumentare la loro distanza dalle aree industrializzate del pianeta e talvolta, soprattutto nell' Africa Sub Sahariana, siamo in presenza di un impoverimento in termini assoluti regredendo dai livelli raggiunti all'inizio degli anni '80. Non sempre, poi, si presta attenzione al dato che alla stagnazione economica corrisponde, un'atrofia dei sistemi politici attardati alla stagione delle autocrazie sanguinarie e corrotte. Come recenti studi hanno messo in evidenza, in questi ultimi venti anni la transizione verso sistemi «democratici» ha consentito di estendere dal 37,6% del 1970 al 59,30Jodel '90 il numero dei paesi retti con assetti appunto «democratici». Nell'Africa Sub Sahariana, però, l'evoluzione è stata molto più lenta: dal l30Joal 170Jo. Siamo, dunque, in presenza di politiche e di strumenti utilizzati dalla Cee che non solo non conseguono il risultato di avviare lo sviluppo economico, ma neppure sono in grado di promuodi Nereo Laroni Musica yiddish (Cracovia-Polonia) vere l'acquisizione dei diritti civili. In realtà, anche per effetto delle serrate discussioni in sede parlamentare, in Lomè IV la questione dei diritti dell'uomo e dei popoli assume un ruolo centrale ed è riproposta in termini culturalmente assai avanzati e precisi. Ma formulazioni, anche coraggiose, devono sempre essere lette all'interno di quel sistema di principi su cui si fonda la cooperazione e che rimangono invariati. Uguaglianza tra i partners, rispetto della loro sovranità, diritto di ciascun stato a determinare liberamente sicurezza di relazioni e perseguimento di uno sviluppo globale autonomo, sono tutti sacrosanti cardini di un rapporto senza subalternità, ma sono anche, oggettivamente, difese quasi impenetrabili alla messa in atto di condizionalità politiche cui vincolare una politica d'aiuti. Se poi consideriamo che in tutto il testo di Lomè IV mai ricorre il termine «democrazia» abbiamo la sanzione, forse inconsapevole, del limite più clamoroso di uno degli assi del rapporto Nord-Sud. Per quanto concerne il tema centrale del trasferimento di risorse finanziarie, la dotazione di 12 miliardi di Ecus di Lomè III, anche se rimane al di sotto delle richieste del Parlamento e degli Stati Acp. Ma non deve essere sottovalutato il rifinanziamento attribuito Sysmin ed al dispositivo di appoggio alle politiche di assestamento economico. È, infatti, questo il terreno su cui si gioca la partita decisiva. I prezzi dei prodotti agricoli e delle materie prime sono in effetti l'onda su cui galleggiano le economie della quasi totalità degli Acp. Le oscillazioni incontrollate, le brusche cadute sono tra le ragioni più concrete del sottosviluppo e dell'instabilità politica. Poter disporre di compensazioni e di ammortizzatori significa poter programmare anche a medio e lungo periodo. Quindi la boccata d'ossigeno erogata interviene in un punto sensibile del sistema. Ma occorre rilevare che ben più drastiche sono le misure da adottare se si vuole veramente avviare un processo positivo. Il titolo 9 del bilancio comunitario, nel suo insieme, mobilita poco più del lOOJodei fondi di cooperazione della Comunità. Manca ogni sinergia funzionale e strutturale con gli interventi, più significativi, del bilaterale. L'eterodirezione economica esercitata dai cartelli delle multinazionali occidentali sulle fragili strutture politiche degli Acp porta vantaggio solo ai compratori. L'intervento privato non ha nessun incentivo né garanzia nella creazione di attività produttive evolute nel Terzo Mondo.

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