Il Bianco & il Rosso - anno II - n. 18/19 - lug./ago. 1991

Pianto delle zitelle (Alto Lazio) nel funzionamento dell'Unione Economica e Monetaria; sebbene le differenze delle tradizioni nazionali abbiano influenzato le posizioni su alcune questioni, come sull'autonomia della proposta Banca Centrale Europea dal controllo politico. Con l'Unione Economia e Monetaria la responsabilità della politica monetaria passerà dalle banche centrali nazionali a questa nuova istituzione europea. Alcuni socialisti, come i tedeschi, hanno sostenuto il parere predominante della Commissione e del Consiglio secondo cui, come la Bundesbank, essa dovrebbe essere libera dal controllo politico. Altri, come gli inglesi, sostengono che l'autorità finale deve spettare ai politici. Ma i socialisti sono uniti nel premere per ottenere un quadro di riferimento per il funzionamento della Banca Centrale che assicuri che essa sia funzionale agli obiettivi politici della Comunità democraticamente determinati. Per quanto riguarda il lato monetario, gli elementi chiave, che i socialisti sono riusciti a far passare nella posizione del Parlamento Europeo, sono stati la richiesta che la Banca Centrale, nella conduzione della politica monetaria, osservi le direttive sociali ed economiche formulate dalle istituzioni politiche comunitarie; che venga esercitato il controllo politico sulla politica dei tassi di cambio della comunità; che il Parlamento Europeo abbia un ruolo nella designazione del governatore e dei direttori della Banca; e che siano previste prescrizioni dettagliate per il governatore nel riferire al Parlamento lii.. .., - -· - - - - -- {)jJ, BIANCO lX.11,ROSSO •it•&ild sulla conduzione della politica monetaria. I criteri di democrazia e di redistribuzione vanno insieme nel delineare l'atteggiamento dei socialisti verso la componente economica dell'Unione Economica e Monetaria. Sussiste un evidente pericolo, con lo svilupparsi del dibattito nella Conferenza Intergovernativa che sta attualmente negoziando il futuro dell'Unione Economica e Monetaria, che agli sviluppi radicali del lato monetario non corrispondano misure dal lato economico. I socialisti hanno affermato che su tali basi l'Unione Economica e Monetaria è inaccettabile. È necessario dotarsi di una forte dimensione economica e richiedere alla Comunità di svolgere due funzioni in particolare: attuare una politica macroeconomica anticiclica e promuovere una effettiva convergenza economica tra le regioni della Comunità. Nelle proposte avanzate dai socialisti e adottate dal Parlamento Europeo, il principale strumento della politica comunitaria per la gestione macroeconomica è costituito dalle procedure multilaterali di controllo create nel 1987come parte dell'Atto Unico Europeo. La Commissione è incaricata di produrre una valutazione economica di mediotermine, su obiettivi economici generali, aggiornata annualmente. Queste linee direttive dovrebbero essere soggette alla ratifica con il voto a maggioranza del Parlamento e del Consiglio dei Ministri. I socialisti del Parlamento Europeo JO hanno cercato di assicurare che gli obiettivi definiti attraverso questa procedura di controllo comprendessero la piena occupazione, la crescita sostenuta e la coesione economica e sociale, nonché la stabilità dei prezzi e la proprietà di bilancio. Come per qualunque strumento di politica, tuttavia, il suo significato dipende dal colore politico delle istituzioni che lo esercitano più che dal testo del Trattato che lo istituisce. La principale preoccupazione dei socialisti per le conseguenze distributive dell'Unione Economica e Monetaria è data dal rischio che una maggiore integrazione economica possa accentuare le disparità regionali, esponendo le regioni più deboli ad una concorrenza più agguerrita da parte delle regioni più avanzate, e dalle difficoltà che alcuni Stati membri potrebbero incontrare nell'abbandonare lo strumento di aggiustamento economico rappresentato dal riallineamento valutario. L'attuale moda economica evidenzia l'inefficacia della svalutazione come risposta ai problemi di competitività, ma questa affermazione non è pienamente suffragata dai fatti. Nel Regno Unito, un recente rapporto di una Commissione parlamentare composta da tutti i partiti ha stimato che la rinuncia da parte del Regno Unito agli aggiustamenti del tasso di cambio nei confronti del resto della Comunità porterà ad una perdita di posti di lavoro tra 500.000 e un milione di unità. Sotto l'influenza socialista il rapporto del Parlamento Europeo sull'Unione Economica e Monetaria invita ad un rafforzamento delle misure di equilibrio finanziario a livello comunitario, finanziate da un aumento delle entrate comunitarie. I socialisti hanno richiesto una riforma dei fondi strutturali per dirigere il sostegno della Comunità a programmi chiave come l'istruzione e la formazione delle aree meno favorite. Tuttavia, una riforma dei fondi strutturali da sola non sarà sufficiente, e il gruppo socialista, ha commissionato uno studio per individuare quali ulteriori strumenti siano necessari per perseguire una efficace politica per la coesione sociale ed economica tra le regioni della Comunità. Le forze della riorganizzazione del1' economia e dello spazio che saranno liberate dall'Unione Economica e Mo-

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