Antica cartiera - Pescia, Lucca co, avrebbe dovuto sulla base della decisione della Società delle Nazioni, garantire una certa autonomia ai Kurdi. Questa promessa non fu però mantenuta'. Rivolte kurde esplodono, soprattutto in Turchia nel 1925, 1930 e 1937, ma sono implacabilmente soffocate. L'8 luglio 1937 il patto di Saadabad tra la Turchia, l'Iraq, l'Iran e l' Afghanistan prevede, tra l'altro, un cordinamento della lotta contro la sovversione e l'irredentismo kurdo. Dopo la seconda guerra mondiale e con l'appoggio dell'Urss nasce in Iran, nel gennaio 1946, la Repubblica kurda di Mahbad, ma nel mese di dicembre le truppe iraniane mettono fine a questa esperienza. Negli anni successivi e fino alla fine del 1970il grosso della ribellione kurda si concentra in Iraq. L'uomo che la simbolizza si chiama Mustafà Barzani. Nato nel 1903 nel villaggio di Barzan (Iraq), da una famiglia di capi religiosi ha partecipato all'esperienza fallita della Repubblica .,\l-l.t BIANCO U.Jtnosso iMiiR041 liiitfMfru di Mahabad. Rifugiato in Unione Sovietica per più di dieci anni raggiunge l'Iraq dopo l'avvento della Repubblica nel 1958. Il mancato rispetto da parte di Kassem delle promesse di autonomia kurda scatena, nel settembre 1961, una ribellione nel Nord del paese con la parola d'ordine: «autonomia per il Kurdistan, democrazia per l'Iraq». Tregue, negoziati, guerriglia si alternano senza interruzione fino al 1975. Nel 1970un accordo sembra in vista. Il regime Baas concede la creazione di una regione kurda autonoma, riconosce che i kurdi formano una delle due nazioni dell'Iraq ed accorda loro certi diritti tra i quali l'uso della lingua che diventa, così, la seconda lingua del paese. Tuttavia permangono importanti disaccordi tanto sulla delimitazione del Kurdistan (Mussoul importante città petrolifera ne è esclusa) che sui poteri reali degli eletti a livello locale. Nel marzo 1974Saddam Hussein decide l'applicazione unilaterale dell'auto- ~ 66 -- - --- - - - - -- nomia. Incoraggiato dallo Scià di Persia e da Henry Kissinger, allarmati per gli orientamenti prosovietici del regime baasista, Mustafà Barzani riprende l'insurrezione che però crolla a seguito dell'accordo di Algeri del 6 marzo 1975 tra Teheran e Bagdad. Accordo che mette fine alla loro disputa sulle frontiere e provoca la cessazione di tutti gli aiuti iraniani alla ribellione kurda. Lo scoppio della guerra Iraq-Iran nel settembre 1980rilancia su più grande scala l'agitazione kurda. In Iran, dopo la caduta dello Scià, il Partito democratico kurdo-iraniano (Pdki) ha preso il controllo del Kurdistan e l'offensiva della repubblica islamica lo porta ad allearsi con il regime di Saddam Hussein. Ugualmente in Iraq le difficoltà create dalla guerra contro i «Persiani» incoraggiano l'irredentismo kurdo. Ma l'unità non è in vista: il Pdk, diretto a partire dal 1976 da Massoud Barzani, figlio di Mustafà, l'Unione Patriottica del Kurdistan (Upk) di Jalal Talabani ed il Partito comunista Iracheno si alleano, si dilaniano, si riconciliano. Alla vigilia dell'arresto delle ostilità, nell'agosto del 1988 si unificano e coordinano le loro azioni con l'esercito iraniano. Il risveglio kurdo è ugualmente sensibile in Turchia. Dall'agosto del 1984 il partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) conduce delle azioni di guerriglia nelle province dell'Est del paese. Anche se il terrorismo di questa organizzazione suscita numerose riserve produce ugualmente un nuovo dibattito in Turchia sulla «questione kurda» fino allora tabù. La fine della guerra Iraq-Iran ha permesso ai differenti governi della regione di rivolgersi contro i propri kurdi. L'Iraq con una brutalità particolare - e l'utilizzazione dei gas chimici - ha ripreso il controllo del Nord del paese, provocando l'esodo di decine di migliaia di kurdi in Turchia. Anche in Iran una repressione molto aspra ha preso di mira il Pdki. Ma per la prima volta dopo la fine della guerra 1914-1918 il nazionalismo kurdo si è affermato simultaneamente nei tre principali paesi interessati. Tuttavia, le drammatiche immagini che giungono in queste settimane dal confine tra l'Iraq e la Turchia testimoniano che la tragedia del popolo kurdo continua.
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