Il Bianco & il Rosso - anno II - n. 17 - giugno 1991

e nel contempo fissarne le regole di funzionamento, di trasparenza e garanzia ma soprattutto valorizzare l'apporto gestionale e di controllo dei lavoratori. Se i lavoratori, se il sindacato non vogliono subire un indirizzo dell'accumulazione fatto solo da altri, orientato in direzione contraria ai loro interessi devono occuparsene. È appunto l'accumulazione che condiziona in modo decisivo gli obiettivi storici del sindacato dell'andamento dei salari e dell'occupazione. Occorre allora individuare le modalità ed i limiti dell'intervento sindacale nell'accumulazione per evitare inaccettabili confusioni di ruolo. Bisogna che effettivamente importanti quote di risparmio vengano orientate secondo obiettivi più vicini agli interessi dei lavoratori di quanto non lo siano gli indirizzi del mercato e dello stato. Oltre all'azione contrattuale nelle imprese, oltre alle iniziative nei confronti delle istituzioni che regolano l'economia, il sindacato deve rompere gli indugi ed assumere un ruolo protagonista, cercando di indirizzare in prima persona - e laddove possibile, gestire in prima persona, quote di accumulazione. Da questo punto di vista la destinazione di risorse a Fondi integrativi è quella che presenta i rischi più contenuti rispetto alle forme dell'azionariato dei dipendenti e dei fondi di investimento. Ha con esse in comune il fatto che le risorse vengono sottratte al salario e quindi ai consumi diretti: ma la vera differenza è che la destinazione finale, sotto forma di previdenza integrativa, ritorna ai promotorifinanziatori. Un caso esemplare: il settore dell'intermediazione finanziaria Come noto, il settore in cui la previdenza integrativa a livello aziendale ha raggiunto una diffusione significativa è certamente quello delle banche e delle assicurazioni. Credo di poter esprimere delle opinioni fondate potendo osservare il fenomeno da una posizione privilegiata. Da alcuni anni la previdenza integrativa è ritornata ad essere al centro del1'interesse non solo dei singoli ma anche del sindacato e della sua azione contrattuale. In particolare la Fiba Cisl, il sinda- - .. - --- - - - - -- .P.l-1- BI.\ '.\CO lXll.llOSSO •b•#§iid cato «leader» nel settore, ha perseguito la politica della massima attenzione ed impegno. In primo luogo lo sforzo è indirizzato a formare dirigenti sindacali che abbiano le capacità politiche e tecniche necessarie per affrontare il problema a tutti i livelli. La Federazione Nazionale è inoltre promotrice di un'associazione denominata «Isril Previdenza 2000» il cui fine esclusivo è quello di raccogliere in una banca dati, tutti gli elementi conoscitivi di carattere istituzionale, giuridico, organizzativo, economico, attuariale e finanziario riguardanti la previdenza Mondina - Vercelli integrativa. Ciò allo scopo di fornire a tutti gli interessi, attraverso la formazione e la consulenza, le cognizioni richieste per la gestione dei Fondi integrativi. D'intesa con le altre organizzazioni del settore ha gestito in maniera esemplare, durante tutto l'iter parlamentare della «Legge Amato» e con soddisfazione per i lavoratori interessati, la soluzione ai problemi dei c.d. Fondi esonerativi ed esclusivi, con il passaggio dei dipendenti degli enti creditizi di diritto pubblico all'Assicurazione Gene37 raie Obbligatoria e la conseguente trasformazione degli enti aziendali in Fondi integrativi. Non basta. L'orientamento seguito attualmente è quello di estendere la previdenza integrativa a tutti i lavoratori del settore, compresi quelli delle minori aziende. La grande mole di contrattazione riguarda così sia l'avvio di nuove iniziative, sia il potenziamento e la razionalizzazione delle esperienze già in atto. Le novità sono rappresentate dalla crescente innovazione negli strumenti scelti (Fondi interaziendali, di gruppo, assicurativi, fiduciari) e dal copioso numero di nuovi operatori che si muovono a loro agio nel settore spesso in sintonia con le logiche economiche e di strategia finanziaria delle aziende interessate cui non sempre corrisponde un'adeguata riflessione e preparazione da parte dei rappresentanti dei lavoratori. Molto resta da fare. Attendono soluzione le prestazioni dei Fondi integrativi delle Casse di Risparmio che erogano pensioni assolutamente insignificanti per la maggior parte dei lavoratori addetti. La soluzione non appare imminente stante la importante fase di aggiustamento e di riorganizzazione del settore, processo reso imponente dalla citata «Legge Amato» di recente approvazione. La riforma del Fondo integrativo degli esattoriali, gestito dall'Inps, richiede una profonda opera di intervento e di modifica. In talune aziende il Fondo integrativo è considerato un importante veicolo per risolvere contingenti problemi di esuberanza di personale. Le soluzioni adottate sono condivisibili quando l'incentivazione si avvale del Fondo quale strumento organizzativo, finanziario e previdenziale che, a seguito di apposito accordo collettivo, viene appositamente finanziato. Quando invece, per il medesimo sèopo, non si rispettano i principi generali previdenziali, si appesantiscono artificialmente le spese o si pongono a carico del Fondo oneri non previsti dai Regolamenti e dagli accordi collettivi, sorgono problemi di equità, di giustizia come pure di equilibrio tecnicoeconomico a danno della collettività partecipante.

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