Il Bianco & il Rosso - anno II - n. 17 - giugno 1991

i.).ll BIANCO \XltllOSSO 1111 #1id I fondi pensione fanno bene all'economia Nell'ultimo decennio nei principali paesi industrializzati si è registrata una crescita significativa dei fondi pensione. La quota delle attività finanziarie detenuta presso i fondi pensione risulta infatti oggi piuttosto ampia - intorno al 20% - negli Stati Uniti e su percentuali analoghe in Francia ed in Germania e ancor più elevate nel Regno Unito. Oltre che alla crisi generalizzata dei sistemi pensionistici pubblici basati su sistemi a ripartizione, lo sviluppo dei fondi pensione deve ascriversi ad una tendenza altrettanto generale e piuttosto marcata all'istituzionalizzazione del risparmio delle famiglie. Si è in altri termini fortemente accresciuta la domanda di una gestione professionale del risparmio promossa da organismi di gestione collettiva (fondi di investimento di vari tipi e gli stessi fondi pensione) che permette la piena applicazione dei criteri di diversificazione del portafoglio dei quali il singolo individuo non è in grado da solo di avvalersi. Nei paesi dove era diffuso, il crescente ricorso al risparmio gestito è avvenuto a scapito dell'investimento diretto in azioni ed obbligazioni. In taluni casi la previdenza integrativa viene affidata alla gestione dei datori di lavoro, che si occupano dell'effettuazione dei versamenti ed anche spesso della gestione del fondo pensione «interno». In altri casi i fondi pensione agiscono, sulla falsariga dei fondi comuni di investimento, come organismi autonomi e dotati di un proprio management ovvero nell'ambito di altri intermediari finanziari, in particolare di compagnie di assicurazione. Indipendentemente da ciò, anche se più marcatamente nella seconda ipotesi, è fuori di dubbio che i fondi pensiodi Francesco Cesarini ne svolgano una funzione di carattere finanziario di rilievo. In primo luogo essi agiscono in qualità di collettori del risparmio, inducendo gli aderenti allo schema previdenziale a compiere atti di risparmio sulla base di un impegno contrattuale e perciò ripetuti nel tempo e in un certo senso forzosi. In secondo luogo, essi realizzano, attraverso l'attività di investimento delle disponibilità raccolte, un collegamento tra offerenti e prenditori di fondi, assumendo completamente a proprio carico il rischio economico, finanziario e patrimoniale del finanziamento e trasformando qualitativamente i flussi monetari di cui hanno la disponibilità e qualificandosi perciò sotto questo profilo come veri e propri intermediari finanziari. La funzione di intermediari finanziari è tanto più esplicita ed importante quanto più le norme di gestione dei fondi tendono a privilegiare investimenti di carattere finanziario, limitando per converso le possibilità di acquisto di beni immobili o altri investimenti di carattere reale. La regolarità e la prevedibilità delle entrate e degli esborsi sia nel timing che nell'ammontare - sulla base delle previsioni attuariali - minimizzano e rendono relativamente semplici le problematiche di gestione della liquidità che i fondi pensione devono affrontare e ne esaltano di conseguenza la natura di investitori istituzionali. Le caratteristiche sopradescritte consentono infatti al fondo di proporsi di salvaguardare il valore reale delle risorse raccolte operando le proprie scelte con un orizzonte di investimento di lungo periodo e perseguendo primariamente l'obiettivo di massimizzazione del rendimento e di minimizzazione del rischio. La possibilità per il fondo di investire a lungo termine è, come noto, legata al fatto che, al pari delle compagnie di assicurazione sulla vita, esso registra flussi in entrata con largo anticipo rispetto alle date presunte alle quali avverranno gli esborsi connessi alle prestazioni monetarie previste a favore dei singoli individui ad esso associati. La natura di investitore istituzionale fa si che la presenza di un insieme numeroso ed articolato di fondi pensione produca effetti positivi per lo spessore e la crescita del mercato finanziario, ed in particolare dei mercati mobiliari. Sembra infatti corretto ritenere che l'esistenza di un numero elevato e sufficientemente articolato di organismi di gestione del risparmio contrattuale da un lato aumenta l'offerta di fondi a medio e lungo termine, dei quali il nostro sistema finanziario in particolare lamenta la carenza, e soprattutto assicura continuità al processo di accumulazione; dall'altro lato, attraverso l'accentramento delle risorse disponibili, permette ai gestori dei portafogli di realizzare economie di scala e di attingere a livelli più elevati di professionalità e di specializzazione nelle fasi di analisi, di selezione e di controllo degli investimenti finanziari. Nei paesi anglosassoni i fondi pensione hanno assunto un ruolo aggiuntivo e in parte diverso, come partners di altri intermediari finanziari nell'organizzazione e nella gestione delle operazioni definibili in senso lato di corporalefinance, dandosi in altri termini carico della sottoscrizione di titoli industriali in occasione di emissioni e/ o di passaggidi pacchetti. Con riferimento al nostro sistema finanziario, la presenza di un insieme articolato di fondi pensione contribuirebbe positivamente al collocamento ed all'allungamento delle scadenze dei titoli del debito pubblico ol-

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