1111 #1 iii Il sindacato nel mondo arabo I l movimento sindacale nel mondo arabo è sorto in alcuni Paesi tra la fine del secolo scorso e i primi anni di quello attuale. Il primo elemento aggregante è stata la condizione di sfruttamento, di povertà, di disoccupazione, ma il principale elemento di mobilitazione è stata la lotta contro l'oppressione coloniale, peraltro generalmente diretta dalla borghesia che aveva assunto un ruolo egemone contro il dispotismo ottomano, che ha lasciato l'impronta di una unità araba al proprio interno con una propria fisionomia linguistica e culturale. Ciò non significa che i lavoratori non abbiano dato vita a lotte economiche o a tentativi di movimenti politici "di classe" (ad es. i "Soviets operai" in Egitto dal 1919al 1924; il movimento "governo degli operai e dei contadini" in Siria e in Libano nel 1930; la Cgtu comunista in Tunisia nel 1920 confluita nel 1924 nella Cgtt), ma che la realtà dello sfruttamento coloniale assume una estensione ben più larga di quella data dai rapporti di produzione e che ciò limita la capacità di emancipazione dei lavoratori nella fase precedente l'indipendenza. Il contributo delle organizzazioni operaie allo sviluppo del movimento arabo di liberazione nazionale, anticolonialista, è stato comunque importante. Gli inizi furono quanto mai difficili, sia nel Maghreb ove i sindacati si sono avvalsi dell'apporto dei lavoratori europei immigrati per dare slancio all'organizzazione; sia nel Mashrek ove sono stati creati quasi completamente con il solo impegno dei lavoratori autoctoni; sia nei Paesi del Golfo, ove è stata più forte la repressione dei regimi monarchici e in taluni di essi sono an- -- ---- - di Sergio Giulianati cora clandestini. Vi sono Paesi ove esiste un solo sindacato, come in Siria, in Iraq, in Egitto, in Mauritania, in Libia, in Tunisia, nello Yemen unificato, in Giordania, in Somalia, a Gibuti, nel Kuwait. Ma in Siria e in Egitto, pur avendo direzioni che si richiamano ai governi, attuano elezioni degli organismi aziendali nelle quali non di rado emergono rappresentanti di tendenze diverse. La Federazione Giordana è un sindacato effettivamente pluralista e unitario che deve farsi carico anche - a proprie spese - dell'assistenza sociale agli iscritti. L'Ugt tunisina dopo le lotte per l'autonomia dal partito neo Desteur dirette da Habib Achour e le sopravvenute scissioni, ha ritrovato una unità dialettica tra diverse componenti. In Libia, i Sindacati, sorti nel 1951, e sviluppatisi con lo sfruttamento del petrolio, hanno seguito poi gli sviluppi della rivoluzione e della nuova forma costituzionale della Giamahiria fino a definirsi sindacato dei produttori (Mountijnes). Nello Yemen unificato si sono fusi due movimenti orientati secondo le diverse ispirazioni politiche dei rispettivi regimi e nel periodo precedente l'unificazione del Paese sono stati entrambi impegnati positivamente verso tale obiettivo nazionale considerato prioritario per sottrarrre il Paese dalla subalternità anche economica di vicini assai più ricchi. In Iraq, - clandestino fino al 1959 e, dopo essere stato sciolto nel 1963, ritornato a vita legale nel 1968sotto controllo del Baas -, da alcuni anni il sindacato organizza soltanto lavoratori non dipendenti dallo Stato: gli altri, per legge, sono divenuti tutti impiegati e, secondo il governo, non hanno più bisogno di tutela sindacale. Al sindaca- -H to spettano funzioni di curatore nel1'osservanza delle leggi in materia di sicurezza sociale e di tutela sanitaria, di braccio sociale del regime, di promotore di campagne per il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita in armonia con esso (ad esempio la lotta ali' analfabetismo nelle aziende con ore di studio retribuite). Nel Kuwait il sindacato è all'opposizione e tra i suoi obiettivi non poteva mancare quello prioritario della conquista di maggiori diritti civili. Durante la recente occupazione del Paese da parte irachena, ha sostenuto attivamente il governo dell'emirato ottenendo l'impegno di ripristino della Costituzione sospesa nel 1986 e di elezioni libere. In Marocco invece il movimento sindacale è pluralista sul piano organizzativo. È sorto nel 1946 affermando la propria indipendenza dalla Cgt francese e subendo una forte repressione, finché il 20 marzo 1955nasce l'Umt come emanazione del Partito Istiqlal e in seguito (1960)si collega all'Unione Nazionale delle Forze Popolari in conseguenza di una scissione. All'Istiqlal resta legata la Ugtm, mentre nel 1980 nasce la Cdt come emanazione dell'Unione Socialista Forze Popolari, forte soprattutto nel settore pubblico, mentre l'Umt resta l'organizzazione maggioritaria. Gli insegnanti non aderiscono ad alcuna Confederazione e hanno una Federazione unitaria. Tra le Confederazioni marocchine vi è una forte concorrenzialità, che le porta anche a lottare per obiettivi simili proclamando scioperi in giorni diversi. Cosi è stato nel dicembre scorso per obiettivi economici (le manifestazioni hanno dato luogo ad incidenti e sono state duramente repressè) e cosi pure nello sciopero politico di fine gennaio contro la partecipa-
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