.P-!l· nlAN<.:0 l.XII.ROS.SO iii•lil•Q una Santa Sede al di sopra delle parti, e ugualmente vicina a tutti i popoli messi in questione dalla guerra e dalla ingiustizia iniziata con l'invasione del Kuwait. In ogni caso resta vero, anche ora, che nessuno può attribuire alla chiesa cattolica come tale, e quindi alla dottrina cattolica ufficiale, anche aggiornatissima, una condanna assoluta e di principio dell'uso della forza. Comunque la si pensi su questo argomento, va preso atto che un pacifismo assoluto, in buona fede o anche solo di facciata, come è stato quello di certi campioni della lotta di classe violenta degli anni 60-70, improvvisamente convertiti alla non violenza e addirittura al seguito pontificio, non può coprirsi con l'autorevolezza del pensiero della chiesa cattolica, preconciliare, conciliare, o postconciliare che sia. La conseguente "doppiezza" del mondo cattolico Con questa premessa risulterà comprensibile il fatto che, logicamente, esponenti cattolici, come singoli e anche come associazioni, si siano trovati su posizioni diverse a proposito della guerra del Golfo. È stato un fatto rilevabile da chiunque non avesse gli occhi accecati dal pregiudizio. Le diverse articolazioni, ufficiali e non, dei cattolici italiani, addirittura includendo nel numero la stessa Conferenza episcopale italiana, sono state su ambedue i fronti della discussione, a favore o contro la partecipazione dell'Italia alla guerra del Golfo. Proprio per questo, e non solo per una ragione di possibile violazione della lettera della Costituzione italiana, il presidente del Consiglio, democristiano e cattolico, ha insistito nel descrivere l'operazione non come un atto di guerra, ma come partecipazione ad un'azione di polizia internazionale, e proprio per questo ha "consentito" ai suoi "fedelissimi", Formigoni e Sbardella, di schierarsi chiaramente contro la posizione ufficiale del governo. Forse Formigoni e il Movimento Popolare avrebbero avuto lo stesso la possibilità di prendere simili posizioni, ma certamente Sbardella non si è mosso senza accordo con Andreotti. È stata, in fin dei conti, la posizione "duplice" di tutto il mondo cattolico: la Cei ha continuamente approvato i discorsi del Papa, ma contemporaneamente ha tenuto a distinguersi dalle posizioni dei movimenti pacifisti, degli obiettori di coscienza, non condannandoli, ma neppure sposandone in integro la posizione estrema. Monsignor Camillo Ruini, nominato propresidente della Cei proprio nel giorno dell'inizio della risposta bellica degli alleati, ha tenuto fino dall'inizio a distinguere il piano etico dei principi e quello etico politico della prassi, con una nettezza che in altri campi non si è mai soliti consentire. È stata come la consacrazione ufficiale di quella "doppiezza" di cui ho parlato nel titolo e in seguito, e va tenuta presente per non schiacciare indebitamente il fronte cattolico o sulle posizioni della Dc governativa, e quindi indicata grossolanamente come pro-guerra, o su quelle dei movimenti pacifisti e dell'interpretazione estrema del messaggio etico di principio del papa. Ed è stata la radice della diversa collocazione, senza alcuno scandalo interno al mondo cattolico stesso, nonostante le lamentele del mondo laico, culturale e soprattutto politico, di varie forze cattoliche ufficiali. Sul fronte detto "papista", ma che non teneva conto del doppio registro dei pronunciamenti papali, si è collocato certamente l'Osservatore Romano, con parecchi movimenti cattolici come Acli, Agesci, Azione cattolica, Comunione e Liberazione, Movimento Popolare, Rosa Bianca, Pax Christi e simili, e con la guida di parecchi vescovi (Bello, Bettazzi, Riva, Egger, Battisti, ecc), e di molti teologi e intellettuali noti come cattolici (Balducci, Mattai, Chiavacci, Dossetti) inclusi alcuni uomini politici cattolici eletti nelle liste DC, 11 deputati, tra cui Formigoni, Casini e la Martini, e 2 senatori, Maria Fida Moro e Domenico Rosati, tutti con forti legami con il mondo associativo e culturale cattolico. Sul fronte filogovernativo, di approvazione dell'intervento bellico, si sono esplicitamente collocate poche realtà cattoliche ufficiali, per esempio l'Associazione Giuristi cattolici e la rivista del'Opus Dei "Studi Cattolici". Ma in questo campo si è aggiunta la posizione ufficiale della Dc, che nei fatti ancora rappresenta certamente buona parte del mondo cattolico, e va notato che questo è avvenuto senza drammi e senza lacerazioni di sorta, nonostante sui media prevalesse una interpretazione estrema dei discorsi papali che regalava al fronte antialleanza perfino lo stesso Papa, e nonostante il fatto che molte realtà cattoliche, come detto, erano decisamente all'opposizione. Di questa realtà complessa e "duplice", più che delle posizioni di singoli o di movimenti,
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