.{)lt BIANCO ~11.nosso ii•IIUl1&i#11iltAt•MI a) "La domanda politica e le aspettative delle associazioni del volontariato che operano nel privato sociale". b) "Censimento delle iniziative di volontariato socio-sanitario in una Regione campione ed individuazione delle loro modalità di raccordo con le istituzioni territoriali". Tramite l'ISE sono inoltre state avviate le seguenti attività formative: a) - "Corso per formatori extracomunitari da impiegare in attività formative rivolte a lavoratori immigrati''. b) - ''Rapporto interpersonale come strumento di promozione umana". Questa iniziativa è rivolta ad operatori carcerari per lo sviluppo della loro competenza psicologico-sociale alla promozione umana degli immigrati extracomunitari sottoposti a misure restrittive della libertà. c) - "Interventi di autopromozione" per giovani e donne immigrati extracomunitari. Obiettivo principale dell'iniziativia è quello di offrire la opportunità di acquisire le informazioni e gli strumenti di analisi necessari per poter valorizzare le proprie risorse sul mercato del lavoro. Negli ultimi mesi è stata inoltre avviata dal Circolo culturale Tobagi, con il quale esiste uno stretto rapporto di collaborazione, una "Scuola di formazione politica". L'attività della scuola ha avuto pieno successo a conferma di una domanda assai diffusa. Per questa ragione ReS ha allo studio la realizzazione di una scuola di politica mirata alla specifica formazione di operatori con particolare competenza nelle po litiche sociali. L'intervento di ReS nel sociale Ricordiamo innanzi tutto motivazioni, scelReS sulla Guerra nel Golf o Il comitato direttivo di Riformismo e Solidarietà riunito a Roma il 26 gennaio 1991, - esprime la propria profonda inquietudine per la guerra in atto nel Golfo e la propria solidarietà alle famiglie delle vittime ed alle popolazioni duramente provate dalle sofferenze determinate dal conflitto. - Rileva che il ricorso alla forza, anche quando rappresenta una scelta estrema, costituisce sempre un preoccupante fallimento della politica. - Sottolinea che la responsabilità dell'attuale drammatica situazione ricade sul presidente iracheno Saddam Hussein che ha aperto le ostilità fin dal 2 agosto 1990 ed ha finora opposto un diniego assoluto a tutti i tentativi di composizione pacifica nel rispetto delle risoluzioni dell'Onu, così come ha sinora rifiutato di fornire la benchè minima indicazione di voler rispettare il diritto internazionale. - Ritiene che l'obiettivo essenziale debba ora essere quello di contenere la guerra e di risparmiare vittime innocenti. I 7<, - - - - Auspica, perciò, una dichiarazione da parte dell'Irak di voler dare seguito alle risoluzioni dell'Onu, concretizzata da un inizio del ritiro delle truppe dal Kuwait nel quadro di un impegno complessivo, per rendere possibile la cessazione immediata delle ostilità, l'inizio del negoziato e la convocazione di una conferenza internazionale di pace per il Medio Oriente che assicuri una pace stabile alla regione ed al mondo. - In questa prospettiva chiede al Governo italiano di definire, a livello comunitario e con gli altri paesi industrializzati che hanno deplorevolmente contribuito alla proliferazione degli armamenti nella regione, misure rigorose ed efficaci di limitazione e controllo delle vendite di armi. - Chiede inoltre al Governo italiano di attivarsi perché un piano di stabilizzazione regionale comprenda efficaci iniziative di cooperazione e sviluppo capaci di ridurre gli enormi divari tra un paese ed un altro ed intollerabil1 diseguaglianze al loro interno.
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