Il Bianco & il Rosso - anno II - n. 14 - marzo 1991

autoregolamentazione. Un sindacato "confederale" deve abbandonare le tentazioni di inseguire Cobas, autoconvocati, comitati di base se vuole recuperare lo scollamento tra i valori praticati, la "praticaccia" quotidiana ed i valori ideali che legittimano l'azione del sindacato. Contrariamente avremmo, come in parte sperimentato, l'esplosione delle frammentazioni di interessi, un uso abnorme della propria autonomia conflittuale. In poche parole, un conflitto di interessi non più riconducibile ad un quadro di equità, di mutualità e di solidarietà. Con forza e coraggio dobbiamo collocare al centro del dibattito le seguenti questioni: 1. La questione fiscale che significa assumere l'equità fiscale quale elemento centrale di ogni nostra scelta e con una capacità di incidere realmente sulle {)!I, BI.\\CO '-XILROSSO 11#hl;J scelte concrete. Otto Frank con le sue due figlie (1931). 2. La politica economica impone di ridefinire un progetto dove si coniughi conflittualità ed assunzione di responsabilità, mediante una partecipazione alle decisioni nelle sedi determinanti per la definizione della politica economica e sociale del paese. 3. Il sindacato "confederale" avrà un futuro se saprà affrontare, in tempi rapidi, la questione del pubblico impiego in termini di funzionamento, di rapporto con il cittadino ed infine del ruolo del sindacato nella pubblica amministrazione. Il sindacato "confederale" non può prescindere da ciò che pensano i lavoratori e da ciò che chiedono i militanti sindacali. Con l'ultima tornata contrattuale del pubblico impiego si è alimentato nei lavoratori percezioni di ingiustizia e di squilibrio tra le diverse aree ed in modo particolare l'esistenza di vincoli per i privati rispetto a vincoli inesistenti per il pubblico sottolineando così la mancanza di una strategia contrattuale comune. 4. L'unità e l'autonomia vanno riaffermati come valori. Dalla rottura, sancita con l'accordo di S. Valentino, si sono andati accentuando due aspetti: la concorrenzialità per raccogliere iscrizioni e rafforzare la rappresentanza di ogni organizzazione. Si è registrato un riavvicinamento a schieramenti di partito. Oggi l'unità sindacale torna ad essere di attualità politica per diversi motivi. Il dissolvimento della componente comunista favorisce l'unità se significa anche scelta individuale di abbandono di una cultura egemonica, di assunzione di una linea di conflitto che vuol modificare e trasformare il sistema e non superarlo. Siamo di fronte ad un rinnovamento della elaborazione della componente comunista della Cgil che ha assunto come punti di riferimento la persona, la complessità del lavoro e della società e non più la classe operaia. Quindi, si prospetta una nuova stagione di unità e la Cisl che ha sempre creduto e fortemente lavorato per l'unità sindacale non deve mancare a questo nuovo appuntaqù;nto. 5. La forma sindacato. La modernizzazione del sindacato, ed in particolare della Cisl, è una esperienza non più rinviabile se vogliamo rispondere ai nuovi compiti e se vogliamo anche superare il giudizio dei nostri rappresentanti che considerano il sindacato alla stessa stregua - in termini di inefficienza e inefficacia - dell'amministrazione pubblica. La negazione di un sindacato "confederale" è l'attuale struttura dalle "mille sovranità" con la capacità di mortificare il potere di identità e la capacità di mobilitazione dell'insieme del sindacato. Il sindacato deve riflettere al proprio interno sulla frammentazione del processo di decisione e di capacità di mobilitazione. La democrazia e la partecipazione devono essere recuperate e valorizzate nel processo di costruzione della linea. Non c'è democrazia nella fase di attuazione di un deliberato, di una linea strategica. 6. Solo in una linea "confederale" è possibile dare dignità a questioni che oggi sono considerate degli opzional dal sindacato. Il sindacato diventa "promotore di diritti" se recupera in una dimensione confederale i bisogni e le istanze dei giovani, delle donne, degli extracomunitari, dei portatori di handicap, dei lavoratori delle piccole fabbriche. Il rilancio dell'azione confederale e dell'unità sindacale passano attraverso un sistema di valori tale da far emergere con chiarezza da che parte sta il sindacato, una rete di coerenze ed una forma organizzativa dove il particolare trova soddisfazione solo in una dimensione complessiva. In poche parole il sindacato "confederale" avrà un futuro se sarà in grado di proporre e di sostenere politiche di grande solidarietà sociale. In particolare il sindacato "confederale" deve trovare la forza ed il coraggio di riscoprire il "bene comune" come valore da praticare nell'impegno sindacale. -- -------------------------- -- -- - I SS L, - - --- - - - - --

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==