»-f-t Bl.\~CO \Xli.ROSSO •fr•#hiA Foto di compleanno, 12 giugno 1939. Anna, seconda da sinistra, compie 10 anni. Dopo la caduta del muro di Berlino possono cadere anche le divisioni al1'interno del sindacalismo confederale. Dopotutto per effetto delle nuove realtà di tutela che si presentano, la competizione sociale può essere assicurata solo da un sindacato capace di fare avanzare una strategia comprensibile ai lavoratori e alla società. A questo punto è necessario assicurare i dovuti sostegni organizzativi all'unità sindacale. Tra gli avversari dell'unità sindacale abitualmente ci sono quelli che difendono l'idea del "sindacato categoria". Molti steccati sono caduti, altri restano. Molti esponenti sindacali sono per una nuova unità solo per effetto di convinzioni personali e non come risultato di un dibattito già avvenuto. La prospettiva per l'unità può essere alimentata solo da un consenso e l' occasione dell'assemblea dei quadri o di congressi potrebbero essere le sedi dove sottoporre questo tema all'approvazione dei delegati. Un sindacato della ''libertà solidale'' T ento di seguire la traccia delle domande orientative. Il primo interrogativo introduce e inquadra i successivi. No, non penso davvero che il sindacalismo sia "finito" e concordo evidentemente sul fatto che le maggiori difficoltà riguardino oggi l'esperienza del sindacalismo confederale. Noi siamo convinti che il lavoro, nonostante si venga progressivamente attenuando quel suo essere momento dominante della vita, resta elemento cruciale della cittadinanza e che per lungo tempo andi Sergio D' Antoni cora una civiltà verrà riconosciuta da come il lavoro sarà stato distribuito, praticato, tutelato, remunerato. Finché dunque il lavoro, la sua dignità, il suo significato sociale, resterà valore di riferimento e fino a che ci saranno da contrastare competizioni senza regole e condizioni di radicale disparità in cui si presentano gli attori sul mercato economico ci sarà posto per la libera unione degli uomini e delle donne del lavoro, unione che è l'essenza del sindacalismo. Ma il contesto è profondamente mutato, sia rispetto alle "eroiche" fasi fondative, 'sia rispetto agli "irripetibili" anni '60 e '70. Su ogni altro, un fatto: i nostri paesi vivono ad un livellodi sicurezza, di disponibilità di beni, di opportunità mai conosciuto nel passato e mai conosciuto dai quattro quinti del presente umano. Ed i lavoratori, che da sudditi sono diventati cittadini, appartengono - grazie anche a battaglie sindacali di incalcolabile portata civile - a questo mondo tutto sommato ricco ed evoluto anche se attraversato da ritardi ed ingiustizie. A mio avvi-
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