Il Bianco & il Rosso - anno II - n. 14 - marzo 1991

»-li, BIANCO l.Xll,ROSSO lii•iii•b lslàm: dalle conquiste trionfali all'odierno intreccio Un'ambizione grande quanto il mondo, dunque. E la cosa parve riuscire in pieno. Maometto nacque tra il 570 e il 580 dopo Cristo, e morì nel 632. L'era islamica cominciò nel 622, con la migrazione a Medina. Ebbene, già nel 635 i suoi seguaci conquistano Damasco, e nel 638 prendono Gerusalemme, la città di Cristo e delle origini ebraiche. L'anno dopo è la volta dell'Egitto, della Persia e delle prime regioni dell'Africa Settentrionale. Agli inizi del secolo VIII, verso il 710, c'è la conquista della Spagna, l'estremo occidentale e l'invasione della valle dell'Indo, l'estremo orientale del mondo conosciuto allora. Solo nel 732, con la battaglia di Poitiers, si ha un primo accenno di resistenza, da parte cristiana, a questa marcia trionfale che conquista il mondo. Basterà ricordare, per avere un'idea, che delle circa 700 diocesi cristiane del Nordafrica del VII secolo, da cui erano venuti giganti come Agostino e Cirillo, Origene e Tertulliano, e molti alt;i, alla fine del millennio non restava più nulla, letteralmente: il deserto aveva sostituito la vita di intere comunità. Era passato l'Islàm. Nel 1096 inizia la prima Crociata, che nel 1099 riconquista, fino al 1187, Gerusalemme, che poi fu ripresa da Saladino, e mai più fu terra cristiana. Seguirono secoli di scontro in Europa, con la sia pur lentissima riduzione della dominazione islamica che ad un certo punto arrivò alle porte di Vienna, e in Asia, con le invasioni dei Mongoli del Nord, che nel 1258 conquistano Baghdad. Ma nel 1453 Costantinopoli, la seconda Roma, cade in mano dei Turchi, e nasce un impero che giungerà ininterrotto fino agli inizi del nostro secolo, sia pur con un progressivo indebolimento religioso e culturale, dovuto anche ai sempre più frequenti contatti con cultura e scienza europea, soprattutto dopo la conquista napoleonica dell'Egitto. Agli inizi del nostro secolo la Dichiarazione di Balfour pone le basi per il ritorno ebraico in Palestina, che poi sarà anche cristiano. Il mondo islamico conosce, in questi ultimi decenni, una progressiva e contrastante catena di trasformazioni culturali in senso laicizzante, come nella Turchia di Ataturk (1923-1928), ma poi anche in senso di ripresa fortemente religiosa e proselitistica, con la riemergenza della coscienza islamica. Da segnalare, per quest'ultima, le ori25 gini dei Black Muslims (mussulmani Neri) degli Usa del secondo dopoguerra, e tutta la recentissima storia dell'esplosione del radicalismo islamico nelle sue diverse forme, dallo sciitismo dell'Iran di Khomeini all'espansione ideologica della "rivoluzione verde" di Muhammar Gheddafi. Oggi la prospettiva, sulla spinta di una fortissima immigrazione Sud-Nord, è anche quella di una crescente presenza islamica nelle terre dell'Occidente e del Nord del mondo. In ogni modo l'Islàm si pone, nel bene e nel male, sempre più al centro dello scacchiere mondiale. Il quarantennale problema israelo-palestinese, con l'appendice Libano, e la prospettiva della Guerra del Golfo, che proprio in queste settimane tiene tutti con il fiato sospeso, sono evidenti segni rivelatori, per ragioni insieme culturali e spirituali, economiche e anche religiose, della presenza dell'Islàm tra noi. Un intreccio sempre più stretto tra mondo della Bibbia, Antico e Nuovo Testamento, e mondo del Corano, dunque, con responsabilità sempre più grandi da ambedue le parti. lslàm: religione "totale" Facciamo un passo indietro. È frequente, da noi, l'idea di un Islàm "integralista", o addirittura "fondamentalista", e fenomeni come il khomeinismo o la jamairia del primo Gheddafi, o anche come la recente conversione del "laico" Saddam Hussein, l'ex "piccolo Satana" nemico dell'Iran sciita, che arriva oggi alla "guerra santa" con l'occupazione del Kuwait e l'appello a tutti i "fratelli" mussulmani, potrebbero apparire una prova. In realtà occorre stare attenti a non ricoprire con schemi tratti dalla cronaca la solennità di tredici secoli di storia. Sarebbe come, nel contesto cristiano, confondere Alessandro VI e il Vangelo, le Crociate e il francescanesimo. L'Islàm, alla sua origine teorica, è religione della tolleranza e dell'ottimismo universale, e gli eventi che abbiamo elencati sopra sono cose di tempi più recenti, che nulla hanno a che vedere con il fondamentalismo, fenomeno tipicamente americano e protestante relativo all'interpretazione biblica, e con l'integralismo, in senso stretto, che è l'opposizione alla distinzione, già in atto nella storia d'Occidente, tra religione e politica, tra chiesa e stato, tra etica e diritto, e che è quasi esclusivamente fenomeno di matrice cattolica. Questi due fenomeni sono legati strettamente alle due rivoluzioni

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