Il Bianco & il Rosso - anno II - n. 14 - marzo 1991

~-l-tBIANCO ll-11,ROSSO Ui•lil•P Questa attenzione verso i valori e i diritti civili, in funzione di una riqualificazione del servizio militare, trova un corrispettivo nella visione dell'intero problema posto dal rapporto tra lo Stato ed i giovani centrato sull'alternativa tra il servizio militare e il servizio civile. È possibile dire che le posizioni dei movimenti giovanili accordano le proprie varie ispirazioni ideali in una sintonia complessivamente univoca con quanto espresso nella sentenza della Corte Costituzionale che abbiamo ricordato: si tratta di una tendenza a vedere in modo nuovo le prestazioni del servizio dei giovani, confluenti nelle libertà civili e nell'esercizio del diritto-dovere di cittadinanza, che trova le sue naturali radici sia nell'utilità sociale direttamente percepibile dal singolo sia nella necessaria non conflittualità con i principi di una buona organizzazione e gestione delle risorse umane. In particolare, se le posizioni rispetto al servizio di leva e le richieste di cambiamento radicale della sua struttura e dei suoi modelli operativi potevano in qualche modo essere prevedibili, meno nota e di grande spessore risulta la scelta dei giovani, manifestata da tutti i movimenti, di non sottrarsi al dovere di difesa della patria ma di scegliere le modalità con cui adempiere a tale dovere, ricercando nuove forme di "difesa'' e di sicurezza del paese. "La libera scelta tra servizio militare ed un servizio civile trasformerebbe il precetto costituzionale del 'dovere della difesa' in un dovere/ diritto socialmente diffuso di solidarietà collettiva" (v. posizione Agesci, Ricerca, luAnna nel 1941 ... -... ________. I )(} Anna nel 1942 glio 1990). Concepire il servizio civile come una delle due possibilità che, paritariamente, si presentano al giovane che a 18 anni viene inserito nelle liste di leva è il modo giusto per porre sullo stesso piano le due opportunità "interpretandole come due modi diversi ma di pari dignità per servire la patria'' (Movimento giovanile Dc, luglio 1990). In questo modo il concetto di difesa viene inteso anche in termini di impegno civile e di solidarietà, difesa del suolo e degli abitanti, oltre che di difesa della stabilità democratica. Anche la proposta di riforma della Gioventù liberale prevede che la patria può essere servita non soltanto attraverso l'espletamento del servizio militare ma anche attraverso alcuni servizi di carattere sociale come, per esempio, la tutela del territorio o l'assistenza agli handicappati ed agli anziani (v. Audizione dell' 11 ottobre 1989). Se il servizio civile venisse considerato una delle forme normali attraverso cui espletare il proprio dovere di solidarietà verso il paese, verrebbero meno anche gran parte delle motivazioni che in passato hanno precluso alle donne di compierlo (v. in proposito proposte Fuci, Fgci, Gioventù liberale). Il Movimento giovanile socialista, in particolare, sottolinea come il volontariato sociale, che già oggi costituisce un fenomeno importante e spontaneo, potrebbe diventare in un prossimo futuro il modo in cui ogni cittadino in grado di farlo dedichi un'aliquota del suo tempo alla sfera sociale.

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