~!I, BIA!\CO il-11,ROSSO iii•lil•Q Carcere: un mondo in evoluzione Sulla«leggeGozzini», taloraancheimpropriamente,e in generesulla realtàdellecarceriitalianedopo la legge di riforma carcerariavaratanegli scorsi anni, nell'opinionepubblica italiana è stata, ed è, polemica. Abbiamo ritenuto opportuno chiederealprof Mario Gozzini, che ringraziamodi cuore, un articolosulle vicenderelativea questa leggeche hapreso il suo nome - comeprimo dei tantissimifirmatari dellarelativaproposta - e che continuaafar discutere.Sullasua conferma, cheper fortuna pare assicurata,sebbenecon alcune correzioni«tecniche»,o sullasua cancellazione è in corso un dibattito in Parlamentoe all'internodel Governo stesso. Contemporaneamente ci è parso necessarioandarea «tastare il polso» dellarealtàcarcerariain sensostretto. In questo numeropubblichiamo una intervistaal Dr. Nicolò Amato, DirettoregeneraledegliIstituti di Prevenzione e Pena. Nei prossimi numeri torneremo sull'argomento. ''Apologia'' di una giusta legge di Mario Gozzini e he il legislatore italiano abbia tendenze schizofreniche, è un dato certo. Basta pensare ai termini di custodia cautelare, o carcerazione preventiva (come si diceva prima de11'84), ora abbreviati (reiteratamente condannati in sede internazionale come siamo, per la loro lunghezza), ora riallungati per evitare scarcerazioni di pericolosi criminali i cui processi non si è riusciti a concludere in tempo utile. Un'altra conferma delle tendenze schizofreniche è venuta dalla vicenda del decreto legge contro la criminalità nella parte che riguarda l'ordinamento penitenziario: blocco per cinque anni, ordina il governo, la Camera dice no, e indica una strada molto diversa. Terzo esempio: mentre siamo «in guerra» (dice il ministro Scotti) e la stampa chiede a gran voce provvedimenti restrittivi, il legislatore vara un ampio indulto. A proposito del quale due annotazioni: se è diretto a sanare le ineguaglianze fra chi fu giudicato col vecchio codice e chi secondo il nuovo rito, bisognava farlo prima e congegnarlo meglio; la modifica costituzionale per ridurre la possibilità del ricorso a misura di clemenza (in media una ogni tre anni), limitata com'è a richiedere la maggioranza dei due terzi, non serve proprio a nulla, perché amnistie e indulti sono sempre stati ap-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==