Il Bianco & il Rosso - anno II - n. 12/13 - gen./feb. 1991

sindacato deve adeguare il proprio modello organizzativo, se intende gestire davvero una strategia rinnovativa nei contenuti e negli strumenti di partecipazione. Sul versante più interno, va evitata in primo luogo una frattura ulteriore e più drammatica fra i lavoratori, privati e pubblici in primo luogo, attraverso una politica rivendicativa che omogeneizzi la regola del gioco, attraverso la piena contrattualizzazione del rapporto di lavoro pubblico e l'acquisizione pratica di maggiori sforzi di democrazia economica per il privato. È infatti i>ll. HIA~CO '-X11.nosso •h•#hlii attraverso una più effettiva partecipazione dei lavoratori ai processi economici e sociali, che si possono trovare le nuove motivazioni per il loro consenso verso il modello di sindacalismo confederale. Democrazia economica, partecipazione, risanamento disavanzo pubblico, riforma e difesa dello stato sociale, mezzogiorno, i temi di un impegno possibile, sapendo che su molti di questi esistono differenze interne alle singole confederazioni, ma soprattutto fra le confederazioni, se è vero che su una concezione diversa della partecipazione e della autonomia, si è consumata la frattura del 1984e la conclusione della esperienza della federazione CgilCisl-Uil. L'unità fra i lavoratori e le loro organizzazioni va sempre ricercata, perché è utile e da maggior efficacia e credibilità all'azione; perché non sia costruita sulla sabbia, essa va ricercata attraverso la elaborazione di un progetto strategico comune e su un modello di democrazia e autonomia interna, sul quale esistono ancora distanze enormi da colmare nella diversa esperienza delle tre confederazioni sindacali. Tra solidarietàe differenze:nuova coerenza L e domande poste dalla rivista rappresentano un utile spunto di riflessione per un esame delle difficoltà del sindacalismo italiano e di quello confederale in particolare tenendo però conto del fatto che spesso gli osservatori dei fenomeni politici e socialiseguono con attenzione una tendenza marginale, traendone un trend generale. Il sindacalismo italiano confederale - nonostante la diversa storia delle tre Confederazioni e le diverse modalità organizzative (Confederazione di lavoratori oppure Confederazione di Sindacati di categoria) - presenta un elemento di fondo che oserei chiamare ideologico:far sintesi fra le diversità di bisognipresenti fra i lavoratori e le diverse possibilità dei settori e delle impreseo attività produttive. Il sindacalismo italiano è cioè punto di mediaziodi Arnaldo Mariani ne per la solidarietà. Questa linea è stata determinante per affermare il diritto prima ad organizzarsi e difendersi, poi a conquistare condizioni di vita e di lavoro e di sicurezza sociale. Questa linea è, oggi, posta sotto verifica dagli stessi che ne hanno beneficiato, proprio perché vorrebbero far prevalere la caratteristica delle diversità su quella della solidarietà. Il modello confederale della solidarietà pertanto "tiene" quando rappresenta aree di debolezze strutturali (piccole imprese e soggetti particolari quali gli extra comunitari, i portatori di handicap, le basse professionalità, ecc.), dà invece segni di crisi quando si rapporta a soggetti forti, collocati in punti strategici, e consapevoli di poter essere condizionanti. Quando questi soggetti rompono il "patto di solidarietà", il potere contrattuale delle Confederazioni viene messo in discussione, causa la frammentazione della rappresentanza. Le ragioni della nascita dei Cobas si rapportano a questo assunto: da un lato soggetti che hanno scoperto, di essere forti per professionalità o condizionanti nel gestire servizi sociali, quindi avanzano un ricatto collettivo; dall'altro soggetti che hanno individuato il punto debole delle loro controparti. Ne nasce quindi una ricattabilità politica, in alcuni casi, basata sul consenso elettorale. Dentro questo quadro, il sindacalismo confederale rischia d'essere accusato (oggi ingiustamente) da un lato di perseguire una politica di solidarietà, criticata perché appiattirebbe e, dall'altro, di realizzare una politica contrattuale incoerente fra i settori della

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