i.>.lL BIANCO l.XltROSSO 11 r 1 iii 1M111 L'identità dei cristiani Uomini tra • • gli uom1n1 Pubblichiamo un brano della "Lettera a Diogneto", scritto cristiano risalente al II secolo, e forse addirittura ai suoi inizi. Il testo è tratto dal volume edito da Boria, Roma, 1987. La "Lettera" è un documento davvero singolare, per storia e per contenuti.L'Autore è rimasto sconosciuto, ma doveva esseremolto autorevole, se Tertulliçno, all'inizio del III secolo, lo identificò, sbagliando, con il martire efilosofo Giustino. Il nome del destinatario, "Diogneto", vuol dire ''figlio di Zeus", e qualcuno, nel secolo scorso, ha addirittura scritto che sotto questo pseudonimo si nascondeva l'imperatore Adriano, cui l'autore cristiano indirizza una lettera in difesa della "nuova" religione cristiana, ingiustamente perseguitata. Ciò che conta davvero, in ogni caso, è l'antichità indiscutibile dell'opera e il suo contenuto, in particolare ai capitoli 5 e 6, che delineano "l'identità dei cristiani e il loro rapporto con il mondo". È davvero, a modo suo, e tenuto conto dei tempi e delle circostanze, una grande lezione di autentica laicità: i cristiani sono cittadini come tutti, non separati né settari, con una dottrina che non ha alcun segreto, e si uniformano ai costumi di tutti, lingua, usanze, comportamenti, salvo il fatto che non uccidono né espongono i neonati e che sono fedeli alle loro mogli. Essi sono perseguitati ingiustamente, ma resistono, e non si adeguano al male e alla violenza. È il caso, davvero, di rileggere queste pagine anche pensando alla nostra storia, di ieri e di oggi. Ciascuno, poi, troverà le sue conclusioni (G.G.) V, 1 - I cristiani infatti non si differenziano dagli altri uomini né per territorio né per lingua o abiti. 2 - Essi non abitano in città proprie né parlano un linguaggio inusitato; la vita che conducono non ha nulla di strano. 3 - La loro dottrina non è frutto di considerazioni e elucubrazioni di persone curiose, né si fanno promotori, come alcuni, di una qualche teoria umana. 4 - Abitando nelle città greche e barbare, come a ciascuno è toccato, e uniformandosi alle usanze locali per quanto concerne l'abbigliamento, il vitto e il resto della vita quotidiana, mostrano il carattere mirabile e straordinario, a detta di tutti, del loro sistema di vita. 5 - Abitano nella propria patria, ma come stranieri, partecipano a tutto come cittadini, e tutto sopportano come forestieri; ogni terra straniera è loro patria e ogni patria è terra straniera. 6 - Si sposano come tutti, generano figli, ma non espongono i neonati. 7 - Hanno in comune la mensa, ma non il letto. 8 - Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne. 9 - Dimorano sulla terra, ma sono cittadini del cielo. 10 - Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. 11 - Amano tutti e da tutti sono perseguitati. 12 - Non sono conosciuti, eppure vengono condannati; sono uccisi, e tuttavia sono vivificati. 13 - Sono poveri e arricchiscono molti; mancano di tutto e di tutto abbondano. 14 - Sono disprezzati, ma nel disprezzo acquistano gloria; vengono bestemmiati e al tempo stesso si rende testimonianza alla loro giustizia. 15 - Vengono oltraggiati e benedicono; sono insultati, e invece rendono onore. 16 - Benché compiano il bene, vengono puniti come malfattori; benché puniti, gioiscono, come se ricevessero la vita. 17 - Dai giudei sono combattuti come stranieri e dai greci sono perseguitati, ma chi li odia non sa spiegare il motivo della propria avversione nei loro confronti. VI, 1 - Insomma, per dirla in breve, i cristiani svolgono nel mondo la stessa funzione dell'anima nel corpo. 2 - L'anima è diffusa in tutte le membra del corpo; anche i cristiani sono sparsi per le città del mondo. 3 - L'anima abita nel corpo, ma non è del corpo; anche i cristiani abitano nel mondo ma ■ 73 non sono del mondo. 4 - L'anima invisibile è imprigionata nel corpo visibile; i cristiani, essendo nel mondo, sono visibili, ma il culto che rivolgono a'Dio rimane invisibile. 5 - La carne odia l'anima e la combatte, pur senza ricevere alcuna ingiustizia, perché le impedisce di abbandonarsi ai piaceri; anche i cristiani sono odiati dal mondo, benché non gli facciano alcun torto, perché si oppongono ai piaceri. 6 - L'anima ama la carne e le membra che la odiano, come i cristiani amano chi li odia. 7 - L'anima, che pure sostiene il corpo, è rinchiusa in esso; anche i cristiani, pur essendo il sostegno del mondo, sono imprigionati in esso come in un carcere. 8 - L'anima immortale abita in una dimora mortale; anche i cristiani vivono come stranieri fra ciò che è corruttibile, mentre aspettano l'incorruttibilità celeste. 9 - Con le mortificazioni nel mangiare e nel bere, l'anima diventa migliore; i cristiani benché perseguitati, diventano ogni giorno di più. 1 O- Dio ha assegnato loro un posto così sublime, e a essi non è lecito abbandonarlo.
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