..Q!I.Bl.\~CO \Xli.BOSSO •b•#hhiJ Cattolici, politica, riformismo QuestoDossier. Una volta era chiamata la "questione cattolica". Accanto alla "questione femminile" era uno degli argomenti su cui politici e intellettuali si confrontavano, nel disegno comune di conquistare "i cattolici", e le donne, ad un progetto che era quello dell'accesso al governo da parte dei comunisti italiani, visti quasi come unica espressione della sinistra. Allora "i cattolici" erano, quasi senza residuo, considerati esclusivamente in due dimensioni, quella democristiana e quella ecclesiastica. Parlando di "dialogo con i cattolici" si intendeva una trattativa ad alto livello con la Dc e con il Vaticano. Tutta la fascia dei cattolici che da sempre, o anche solo negli anni successivi alla liberazione, si era orientata a sinistra, non contava, non veniva considerata, era quasi snobbata come irrilevante e politicamente senza valore. Fu il referendum del '74 che fornì la prova che esisteva una grande massa di cattolici che in politica si consideravano liberi dalla appartenenza allaDc e alle obbedienze strumentali alla voce dei vescovi. Il Pci tentò un cambiamento notevole, con l'apertura delle liste apersonalità cattoliche, ma non ebbe il coraggio, o laforza, o la volontà di andare oltre. I cattolici restarono altro dalla sinistra, ammessi nelle liste, ma niente di più. È stato un limite, che ha segnato la fine di una esperienza. Contemporaneamente laDc era in crisi ideale, anche se non immediatamente politico-quantitativa: la risposta fu la segreteria Zaccagnini e l'accettazione dei comunisti nella maggioranza. Quest'ultimo esperimento è fallito, per tante e diverse ragioni, e la segreteria Zaccagnini fu una promessa non mantenuta. Ormai, tuttavia, le novità erano tante: i cattolici italiani non erano solo democristiani, né erano semplicemente agli ordini della gerarchia anche in politica; la religione riprendeva vigore e forza sociale, anche sotto la spinta del pontificato di Giovanni Paolo II; il rinnovamento "demitiano" ha avuto la sua stagione e il suo declino; il "disagio" cattolico si è fatto più forte, e le inquietudini si sono fatte gruppi e movimenti; i partiti detti "laici" hanno progressivamente mutato, nelle grandi linee, atteggiamento vers(Jil religioso; il Psi di Bettino Craxi ha pensato di dare un segno anche ai cattolici e alla Chiesa, con la conclusione del ventennale lavorio sul rinnovamento del Concordato, e con l'aggregazione del Pci al seguito, su quel fronte. Più che di "questione cattolica" si è cominciato a parlare di "questione religiosa": sono venuti a galla chiusure e tatticismi, eredità negative e aperture "culturali" divergenti, confusioni ideali e tentazioni di arroccamento. La situazione odierna è nuova: la fine del comunismo come tale, la crisi del Pci, il malessere della Dc, l'orlandismo nascente, il fenomeno delle "Leghe", il dilemma del Psi tra "rendita di posizione" e suggestioni dell'alternativa, le proposte di referendum o di riforme istituzionali diversissime e alternative tra loro, l'esigenza - avvertita da tutti, persino da qualche democristiano - di una "alternanza" non solo teoricamente possibile, ma effettiva. In questo contesto "Il Bianco e il Rosso" ha pensato di ripercorrere storia e problemi della "questione cattolica", del rapporto tra cattolici italiani epolitica, nelle diverse sfaccettature che ne costituiscono la complessità, e con l'orientamento, del tutto aperto, al presente e al futuro. Quali vie seguiranno, d'ora in poi, i rapporti tra cattolici e politica, tra cattolici e riformismo, tra cattolici e Democrazia cristiana, tra cattolici e Partito democratico della sinistra, tra cattolici e Partito socialista, tra gli stessi cattolici di diverso orientamento politico, tra coscienza politica dei cattolici e Chiesa italiana intesa come vertice ecclesiastico? Non abbiamo né il ruolo, né il dono della profezia. Ciò che è certo è che questi sono problemi cruciali della nostra democrazia. Noi di ReS siamo, è scritto fin dal nostro documento ideale, per la creazione di una vera alternanza di governo e per una autentica unità delle sinistre. Chi ha filo da tessere presenti la sua tela... Il Dossier ha l'ambizione di offrire come le "tessere" di un mosaico complesso, fatto di quasi novanta anni di storia e di idee. Come si può vedere, gli Autori sono i più diversi tra loro, per scelte politiche e culturali, ma hanno in comune la "matrice" cattolica, il riferimento alla storia del cattolicesimo che si incarna nella storia, in definitiva l'appartenenza libera alla realtà della fede, senza alcun pregiudizio alla libertà politica e culturale, e alla diversità, sino alla opposizione, in ciò che è il vissuto della politica come si presenta nel nostro paese. Ultima annotazione: in questo stesso numero anche il "Documento", che stavolta è tratto dalla "Lettera a Diogneto", scritto cristiano del II secolo, è in qualche modo legato al Dossier. Infatti i pensieri dell'ignoto autore, diciotto secolifa, sono orientati alla rivendicazione di ciò che noi chiameremmo una autentica "laicità" cristiana. (G.G.). ■ 3-' L - - --- - - - - ·--
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