i.)-t-t BIANO) lXll,HOSSO Uiilil•P Don Mazzolari. gna. Verosimilmente i bambini strettamente affiliati a organizzazioni camorristiche (soprattutto per legami di parentado e/o di stretta contiguità) non sono una moltitudine. I cosiddetti 'maschilli' - trasportatori, venditori al dettaglio di prodotti oppiacei, armi e/ o informazioni preziose - appaiono di entità maggiore per una esagerazione di toni e di colori, propria degli organi di informazione, e per la straordinaria mobilità con cui si muovono e smerciano nell'irregolare e disordinato tessuto urbano. Ma, se i 'maschilli', o meglio le 'truppe regolari infantili' della camorra sono stimabili, a Napoli, in qualche centinaio di capi, ben più consistente, sterminato ed inquietante è l'esercito dei bambini 'senza regole'. Sono migliaia di bambini disorientati, indifesi, insicuri che vivono allo sbando, e senza attenzione familiare, senza guida, senza riferimenti istituzionali; spersi e sparsi in una provvisorietà eterna ed infinita. Tranne quelli di appartenenza al 'ceppo', la camorra non arruola ancora, esplicitamente, i bambini di Napoli. Comincia a farlo, con qualche rozza selezione 'sul campo', in età di adolescenza. Ma, il 'terreno di coltura' su cui raccogliere la semina è vasto e rischia pericolosamente di estendersi... il danaro e l'intimidazione sono falciatrici taglienti di fresca seminagione. c. Il prestigio Nel 'gruppo dei pari', sotto qualsiasi latitudine, il prestigio vale e paga. Nella vita agra e infelice dei bambini di strada dei quartieri deprivati e ossessivi della città, il prestigio - che vale anche per imporre sudditanza e obbedienza - si compra con un 'patto' di camorra e/o si conquista sul campo con azione delittuosa incosciente e spericolata. Un bambino di otto-dieci anni che possiede ed usa il motorino, truccato e potenziato, rotolandosi a precipizio per i gradoni dei quartieri spagnoli e correndo all'impazzata tra folla tollerante e bancarelle traballanti, si stordisce, si inebria e si gratifica; riceve forte apprezzamento fra i compagni di schiatta. Un bambino, cresciuto troppo in fretta, che dispone e consuma molto danaro ogni giorno per i videogiochi, per le tymberlands e le borchie, per il gioco d'azzardo e il lotto clandestino, per le spese voluttuarie per sé e la banda, è molto considerato nel gruppo di appartenenza. Scatta anche un perverso processo di imitazione circolare. Ma, anche il dio-danaro, contradditoriamente, ha nei bambini indocili di Napoli, un valore 'povero' e superfluo. Non si accumula. Non produce altra ricchezza. Non importa se è quasi sempre 'sporco'. La regola fissa è che si deve spendere subito, senza ritegno e senza scrupoli. Conservare è impegnativo, faticoso, rischioso. I bambini 'a presa rapida' di Napoli - provvisori e imprevedibili - dilapidano tutto: soldi, tempo, attese, speranze e progetti. d. L'autonomia Paradossalmente il grado di autonomia (che incide sul processo di crescita e sulla realizzazione dei 'compiti di sviluppo' ... ) che realizza un bambino 'irregolare' di Napoli è più elevato, e spesso più significativo, di quello che esprime un bambino appartenente ad un nucleo familiare regolare. Un bambino con poca famiglia, scadente scuola ed inconsistente protezione sociale ed assistenza, sfrutta, nel bene e nel male, più densamente e con maggiore autonomia reale il 'suo' tempo e i 'suoi' ritmi. In una città distratta e indifferente, una popolazione di bambini e soprattutto di ragazzi 'difficili' convive col suo disordine; si incunea nei suoi larghi interstizi; pulsa battiti convulsivi;
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