i.).tJ, BIAN{:O lXll,HOSSO Ui•iil•il b. La famiglia, la scuola, il gruppo dei pari, la comunicazione, i luoghi del gioco e dello svago, l'ambiente culturale circostante, costituiscono le 'tappe', i 'rifugi' e le 'piazzole' di rimessaggio e di rifornimento per questa singolare e stupefacente gara, individuale e collettiva, cui partecipano, scarmigliati e spari, i giovanissimi verso la vita. Ma, per stare in gara, occorrono i percorsi, gli ostacoli, le regole del gioco, le piste per gli scatti e quelle per i rallentamenti. Occorre la 'voglia matta' di correre ma anche, lungo l'accidentato e suggestivo percorso, qualche forte e significativo 'segnale' di orientamento e di direzione ... Per una corsa siffatta, con migliaia di partecipanti disorganici e recalcitranti, occorre una collettività dal cuore pulsante e dall'orecchio acerbo. E se mancano detti requisiti? Se, invece di investire sui bambini e sui ragazzi la società spreca, abbandona, punisce? Se i 'compiti di sviluppo' sono sproporzionati, intempestivi e/o inconcludenti per un adolescente intemperante e tuttavia affamato di autonomia e di comprensione? Che cosa succede se il processo di maturazione verso la piena responsabilità e verso la fattiva integrazione civile parte male (o non parte proprio ... ), si inceppa in corso d'opera, o si muove entro altre logiche e per altri obbiettivi? Per la reale condizione in cui 'maturano' i bambini abbandonati e deprivati di Napoli, mi pare utile approfondire qui ed ora il ragionamento sull'ultimo interrogativo posto. c. Se per l'educazione verace dei bambini mancano le agenzie primarie della socializzazione, i circuiti di collegamento, gli attrezzi necessari, la stessa aria per respirare? Se mancano persino l'autoambulanza per il pronto soccorso e l'ombrello quando piove a dirotto? Se la famiglia, famelica e familista, è distratta, assente, indifferente? Se la scuola (presente in qualche zona 'calda' della città solo fisicamente ed accidentalmente!) espelle, si chiude a riccio e si autocommisera? Se la cosiddetta casa è davvero 'sgarrupata'? Se la salute è un diritto affievolito, fortemente occasionale? Se l'avvio verso il lavoro è disseminato di offese, maltrattamenti, trabocchetti, false piste e falsi traguardi? Se i codici per comprendersi ed accettarsi fra persone, sono confusi, intasati, esausti? Se, infine, la strada (e/o il vicolo) dove si è costretti a svolgere la corsa (sempre e comunque competitiva con se stessi e con gli altri!) è grigia, in salita, scivolosa, senza sistemi di sicurezza e senza lampioni? Se a Scampia, a Montecalvario o a S. Giovanni a Teduccio gli ostacoli assomigliano più a delle trappole stritolanti che a delle vere e proprie 'prove di sviluppo', come fanno i bambini più eticamente poveri e culturalmente più deprivati a svolgerle e superarle? È pur vero che possono pensarci altri, con rozzezza, barbaria ed efficacia a tracciare la pista, a fissare i 'paletti' delle tappe e persino, qualche volta, a definire il. .. traguardo! · Si possono individuare oggi alcuni importanti 'elementi culturali' che appartengono alla pedagogia dell'usurpazione e alle tecniche della camorra. È appena il caso di osservare che la presente ipotesi può e deve essere approfondita e verificata ma, che i deflagranti eff etti possono essere disastrosi per la stessa convivenza civile. Rappresentazione di un possibile 'modello' controcultura/e d antipedagogicofunzionale al sistema camorristico e criminale a. La perdita di 'senso' La violenza, l'ignoranza, il degrado ambientale e l'abbandono producono spaventosi effetti nella sensibilità e nei sentimenti dei ba:mbini. L'intreccio, la provvisorietà e la opacità dei valori che gli adulti e l'ambiente circostante trasmettono loro, creano disorientamento, smarrimento, angoscia. In principio tutto è confuso, incerto, indefinito. Poi la sopravvivenza, la materialità e l'esempio dei grandi vincono indugi e remore. Per un adolescente sbandato, cresciuto male ed in fretta, la morale, l'aspettativa e il rispetto diventano valori residuali, sopravvenienze fastidiose. Ora, l'orientamento di fondo è più definito e la scelta, cruda e selvaggia, più matura. La vita è oggi; la vita è prepotenza; la vita è strafottenza; la vita è rischio; la vita è mia. b. Il denaro Se la vita si 'esprime' con questi valori il denaro è un potente collante per combinarli e per affermarli. Tutti i bambini comprendono presto la potenza del denaro. Ma, i bambini 'sgarrupati' di Napoli, senza la mediazione della cultura, dell'etica e di altri valori positivi, conferiscono a questa potenza valore assoluto, immediato, indefettibile. La camorra queste cose le conosce e le inse-
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