-',)!I, BIANCO l.Xn. nosso lii•ii••P vere e un diritto di ognuno. Credo che il volontariato perciò possa svolgere un cambiamento culturale in questa società dove esiste un esagerato individualismo ed un egocentrismo sfrenato; dove non esiste comunicazione che permetta ad ognuno di avere rapporti significativi, ricchi; un cambiamento di questa società che offre alle persone rapporti mercificati e vuoti di significato, dove è diffusa una desocializzazione collettiva, una cultura della dipendenza, in cui l'uomo trova giustificazione alla propria esistenza in ciò che può comperare non in ciò che può realizzare, nel subire passivamente e non nel costruire. L'assenza di riferimenti valoriali su cui formare la propria identità è sicuramente una delle cause che hanno portato e continuano a portare molti giovani alla droga. Si inizia ora a riparlare di valori, ma forse in senso astratto senza tenere presente che sono le azioni e gli esempi degli uomini con la loro testimonianza che danno peso ai valori vissuti. Forse non mancano gli ideali, ma ci sono ancora troppo pochi idealisti e questi hanno poco spazio per esprimersi. Ripenso alla testimonianza di tanti nostri giovani che hanno ritrovato la loro identità di uomini attraverso il nostro percorso riabilitativo; quanta incidenza potrebbero avere se trovassero una società capace di capire la ricchezza dei valori e della solidarietà, della responsabilità personale, sui quali i nostri giovani e ie loro famiglie sono costretti a confrontarsi nel corso del Programma. Quale può essere allora il ruolo del volontariato in questa società? Si possono evidenziare riguardo al volontariato 2 tendenze ambigue. Il volontariato nel suo complesso è diventato soggetto politico e nelle crisi di relazione tra le amministrazioni da una parte, e la gente dal1' altra, il volontariato rappresenta di fatto un aggregato che nell'accentuarsi della crisi di rappresentanza anche se minoritario diventa un interlocutore reale. Ma esiste anche il grave rischio che i gruppi di volontariato per acquistare autorità e potere possano strumentalizzare le Istituzioni, gli interlocutori pubblici per raccogliere consensi e gestire il fenomeno. Esiste anche il rischio della delega in bianco sui problemi che sono destinati a cronicizzarsi. Il volontariato allora diventa un contenitore asettico che copre le inadempienze dello Stato nascondendo in ultima analisi i problemi scottanti. - ,9 -- ---- - --- -- - LeOpposiziocnoi riefrmanola loro nellacontinuazionedell'attewiamento secessionista ...Jt,"1::,!::'1·----·--. ·- · -..•.;..._.,__ !_ __ 1;-,~~,;;~ 28febbraio1925.1popolarci onfermanol'opposizioneal regime. Occorre ribadire che per sua natura il volontariato ha sempre occupato lo spazio di interventi difficili o impossibili; è il caso del tossicodipendente ma vale anche per l'anziano per i minori e per i malati terminali. È una tradizione di cultura e di solidarietà di frontiera che non deve essere perduta. Si sta rafforzando questa consapevolezza nei gruppi di volontariato che operano sul territorio insieme ad un'altra tendenza, quella della ricerca di un ruolo definito nel rapporto con le leggi e i Servizi pubblici nel rispetto delle proprie competenze. Che cosa perciò chiediamo a questo Stato? Sicuramente una legge per le Istituzioni per la solidarietà con la riforma dell'assistenza; che funzioni meglio il sistema dei Servizi pubblici, perché ritengo che il volontariato svolge meglio il suo servizio là dove esiste una rete di Servizi pubblici ben funzionante. Credo di essere in grado di testimoniare questa affermazione perché il discutere, il confrontarsi con i Servizi pubblici sul bisogno del ragazzo sicuramente offre allo stesso una soluzione più giusta al suo problema. Ed è su questa linea e sui valori che vivo che ho impostato
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