Il Bianco & il Rosso - anno I - n. 9 - ottobre 1990

~_tJ.HIANO) l.XII.UOSSO iiiiiiiiQ significato stesso delle proposizioni confederali (che pure esistono, sono messe bene, li in bella copia nei comunicati ufficiali) ma perché è proprio il terreno specifico prioritario e cruciale, per il sindacato, ad essere escluso dalle attenzioni politiche sia della legge che della discussione avvenuta nel deposito delle maschere dei partiti. Mi riferisco all'organizzazione del lavoro, alla tutela nei sistemi radiotelevisivi delle fasce meno protette rispetto al proliferare - particolarmente nel segmento pubblico - di prof essioni, ruoli, posti e incarichi ridondanti e ipergarantiti. Mi riferisco alla ricerca di una mediazione tra valorizzazioni professionali dei singoli e nuove legature sociali da definire. È questo un campo faticoso da arare, meno brillante rispetto agli interessi suscitati dalla discussione politica; fa i conti con gli aspetti più duri della lottizzazione. Perché proprio le diverse influenze dei partiti e delle loro correnti impediscono, nel segmento pubblico, una forte e autorevole presa confederale; mentre le condizioni di mercato, ricondotto alle sue connotazioni più classiche, fanno esplodere nel segmento privato lavori discontinui, precari, saltuari con caratteri di marginalità che non hanno neppure i braccianti immigrati e stagionali nelle campagne. Su questo terreno c'è da fare per il sindacato: solo da qui si può ripartire per dare senso ancora ad una presenza confederale e solo dopo una ricucitura con l'organizzazione del lavoro di chi opera nel sistema radiotelevisivo, dopo, soltanto dopo si potrà riprendere amacinare proposte politiche e ipotesi di riforma autorevoli. Alcune nuove e inaspettate condizioni ci sono. Nessuno, prima, aveva immaginato che gli stravolgimenti mondiali dell'89 sarebbero ricaduti come un macigno sulle ragioni storiche del voto anticomunista che hanno dato un forte collante per 40 anni alla Democrazia Cristiana. Non occorre sforzarsi molto per capire cheJa discussione e la lacerazione democristiana nella leggeMammì ha trasformato le questioni del1'emittenza in un puro pretesto per far emergere il senso del nuovo scenario politico. Per il Sindacato la lezione dischiude una possibilità finora impensata, quella di approfittare della caduta delle ragioni storiche della divisione sindacale, per riproporre un nuovo programma, un patto, un manifesto per l'unità sindacale. Le condizioni materiali ormai mostrano che la vera divisione nel mondo sindacale non passa più tra sindacati comunisti o socialcomunisti e tutti gli altri ma tra chi insiste sulla possibilità di far vivere un sindacato che media tra le varie figure professionali nel mondo del lavoro e chi esclude dalla propria azione quell'orizzonte. E nel settore dell'emittenza radiotelevisiva questa nuova discriminante appare con evidenza unica. Cattolici e politica: la svolta possibile di Giovanni Gennari Sono in molti a chiedersi, oggi, se si possa aprire una nuova stagione politica per i cattolici italiani. Io lo credo, perché c'è qualche autentica novità, ma il discorso è piuttosto articolato. Innanzitutto è chiaro che qui, quando si dice «cattolici», non si intende un dato puramente anagrafico, che riguarderebbe il 950Jo degli italiani, ma credenti autentici, anche se più o meno praticanti, che cercano di prendere sul serio la fede e le sue implicazioni, e che si sentono parte, pur con tanti problemi, della

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