Il Bianco & il Rosso - anno I - n. 9 - ottobre 1990

-'>..ILBIANCO lXltllOSSO 11 :iri i iii iii Le crociateviste dall'altraparte Per molti aspetti l'Islam è alle porte. Basterà pensare a ciò che accade nel Golfo, e al contesto del Mediterraneo. Il nostro mensile ha già pubblicato parecchio, su/l'argomento, grazie ai contributi del prof Felice DASSETTO. Ora abbiamo pensato di "documentare" un avvenimento storico che riguarda sia l'Europa "cristiana", sia l'Islam intero, e cioè le Crociate. Ma con un'avvertenza: non testimonianze "nostre", di crociati cristiani, ma testimonianze "loro", di musulmani aggrediti. È importante leggerela storia dall'altra parte. Può servire, anche, a smitizzare elementi cari a certa retorica molto usata, e non solo in altri tempi. I testi sono tratti, per gentile concessione dell'Editore Einaudi, dal volume "Storici arabi delle Crociate", a cura di F. GABRIELLI, 1957e 1987. È una lettura, pensiamo, di grande interesse, storico e anche letterario. La pagina sulle "donne" al seguito dei Crociati è un vero documento di arguzia, ironia, arte e stile (G.G.). * * * I templari a Gerusalemme (Usama, 99) Un tratto della rozzezza dei Franchi - Dio li confonda! - è questo. Quanto visitai Gerusalemme io solevo entrare nella Moschea al-Aqsa, al cui fianco c'è un piccolo oratorio, di cui i Franchi avevan fatto una chiesa. Quando dunque entravo nella Moschea al-Aqsa, dove erano insediati i miei amici Templari, essi mi mettevano a disposizione quel piccolo oratorio per compiervi le mie preghiere. Un giorno entrai, dissi la formula Allàh akbarl e ristetti per iniziar la preghiera, quando un Franco mi si precipitò addosso, mi afferrò e volse il viso verso oriente, dicendo: «Così si prega». Subito intervennero alcuni Templari, che lo presero e allontanarono da me, mentre io tornava a compiere la preghiera. Ma colui, colto un momento che non badavano, mi si ributtò addosso rivolgendomi la faccia ad oriente, e ripetendo: «Cosi si prega». E di nuovo i Templari invervennero, lo allontanarono, e si scusarono con me dicendo: «È un forestiero, arrivato in questi giorni dal paese dei Franchi, e non ha mai visto nessuno a pregare fuorché col viso rivolto a oriente». «Ho pregato abbastanza», risposi; ed usci, stupefatto per quel demonio, che tanto si era alterato e agitato al veder pregare in direzione della Qibla!2 • Vidi poi io stesso uno di loro presentarsi all'emiro Mu'ìn ad-din - che Dio ne abbia misericorda - mentre si trovava alla Moschea della Roccia, e dirgli: «Vuoi vedere iddio bambino?» «Sì», rispose, e quegli ci precedette fino a mostrarci l'immagine di Maria col Messia piccolo in grembo. «Questo, - disse, - è Iddio bambino». Ben più in alto è lddio altissimo da ciò che gli Infedeli sostengono! 3 • Trattamento inflitto da Saladino a templari e ospitalieri troncando il capo e rallegrando tutti col loro sterminio4 Al mattino del lunedì diciassette rabiì' secondo, due giorni dopo la vittoria, il Sultano fece cercare dei prigionieri Templari e Ospetalieri, e disse: «Purificherò la terra di queste due raz- : 38 ze impure». Assegnò quindi cinquanta dinàr a chi ne avesse addotto uno prigioniero, e subito l'esercito ne addusse a centinaia. Egli ordinò fossero decapitati, preferendo l'ucciderli al farli schiavi. C'era presso di lui tutta una schiera di dottori e sufi, e un certo numero di devoti e asceti: ognuno chiese di poterne ammazzare uno, e sguainò la spada, e si rimboccò la manica. Il Sultano era assisto con lieto viso, mentre i miscredenti eran neri, le truppe stavano schierate, gli emiri ritti in doppia fila. Ci fu chi fendette e tagliò netto, e ne fu ringraziato; e chi·si ricusò e fallì, e fu scusato; e chi fece ridere di sé, e altri prese le sue veci. Vidi lì chi sghignazzava e ammazzava, chi diceva e faceva: quante promesse adempì, quante lodi acquistò, e premi perpetui si assicurò col sangue fatto versare, e opere pie si aggiudicò con un collo da lui troncato! Quante lame tinse di sangue per una ambita vittoria, quante lance brandì contro un leone da lui catturato, quante infermità curò col rendere infermo un Templario, quanto forze donò a duci che rinforzò, e bandiere dispiegò per sciagure che ripiegò, e miscredenze uccise per dar vita all'Islàm, e politeismi distrusse per edificare il Monoteismo, e decisioni spinse a fondo per dar soddisfazione alla Comunità dei credenti, e nemici stroncò per difendere amici! Il Sultano spedì a Damasco il Re dei Franchi e suo fratello, e Honfroi, e il signore di Giubail, e il Capo dei Templari, e tutti i loro gran baroni batturati, per essere colà imprigionati, e immobilizzati dopo tanto agitarsi; e l'esercito si disperse d'ogni parte con i prigionieri in sua mano, e la brage dei Miscredenti congregati languì e si spense.

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