Regalo dall'Italia per un compleanno di Stalin. do promesse elettorali ai cittadini della Rdt e dando a intendere che una ''unità immediata" equivarrebbe a un "benessere immediato". Al contrario, il quadro socioeconomico che si sta presentando non è dei più lusinghieri. Secondo l'istituto demoscopico di Monaco di Baviera "Ifo", nel 1991 si dovrebbero registrare nell'ex territorio della Rdt 1, 5 milioni di disoccupati. Seguendo invece le proiezioni del ministero sociale della Rdt, per lo stesso anno il numero dei disoccupati dovrebbe addirittura raggiungere la cifra di 2,24 milioni su una popolazione attiva (abituata alla piena occupazione) di 5,17 milioni. Ciò è dovuto al fatto che diecine di migliaia di aziende dovranno chiudere i cancelli perché non in grado di competere con le regole concorrenziali dell'economia di mercato. Pure le aziende sane si trovano in grave crisi sia a causa delle mancate forniture dei componenti necessari per la loro produzione sia per la difficoltà a smerciare i loro prodotti dato il diminuito potere d'acquisto dei salari. Ciò dà ragione alle argomentazioni del candidato cancelliere per la Spd, Oskar Lafontaine, che da tempo ammonisce sul pericolo di una "nuova povertà'' che incombe sugli strati più deboli della popolazione tedesca. Ma questi pericoli non riguardano le imprese della Rfg impegnati nella corsa agli investimenti nella Rdt. Secondo quanto riferisce il giornale del sindacato lg Metall queste imprese si preoccupano a incamerare lauti guadagni a rischio pressochè zero. È il caso, ad :, 36 esempio, della società per azioni "Ruhrgas" di Essen che "per il criminale irrisorio prezzo" di 350 milioni di marchi è riuscita ad accaparrarsi l'intera rete di fornitura del gas per tutto l'ex territorio della Rdt. Altrettanto vale per la fornitura dell'energia elettrica. Ma nonostante questa critica situazione, resa ancor più allarmante dal fatto che il governo non ha ancora precisato i costi necessari per la "operazione unificazione'' (stime parlando di 100-150 miliardi di marchi l'anno) né si è espresso sulle modalità necessarie per affrontarli (si parla di un inasprimento fiscale subito dopo le elezioni generali del 2 dicembre), sembra poco probabile che Lafontaine possa vincere la sfida che lo oppone a Kohl. Bisogna infatti riconoscere al cancelliere in carica uno
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