~JJ. BIAJ\CO lXltROS..~ IIU•kHAiiii lo degli ultimi 10 anni, assomma ad una cifra analoga a quella dell'intero debito pubblico. Il problema fiscale ed il funzionamento della pubblica amministrazione restano nodi mai sciolti nella storia unitaria d'Italia. È proprio su questo terreno che (anche a causa del fatto che la storia della sinistra in Italia è stata soprattutto una storia di divisioni) si misura tutta la debolezza del riformismo italiano. Questione fiscale e funzionamento della pubblica amministrazione sono perciò discriminanti di una battaglia riformista chiamata, non soltanto a salvare il salvabile di conti pubblici disastrati, ma soprattutto a fornire nuove e, possibilmente, solide basi allo Stato di diritto ed allo Stato sociale, maggiori ed incompiute conquiste del riformismo in questo secolo. Qui sta la sfida per l'azione socialista nel governo. Ma questo è anche il banco di prova per le intenzioni riformiste del nuovo Pci. Se invece di cogliere questa occasione il Pci continuasse Alcide De Gasperi e Giovanni Leone (1947) = J a spendersi in battaglie più clamorose che vere (come quella recente sugli spot televisivi), o si arroccasse nella difesa di interessi cooperativi, comunque destinati alla sconfitta perché sarebbero anch'essi travolti da un'ondata di inflazione e di svalutazione, risulterebbe arduo pronosticargli un futuro nella costruzione di una alleanza riformista in Italia. Ma come in ogni crisi la situazione che viviamo esprime un rischio ed una opportunità. Il rischio è che si consumino gli stessi riti, si faccia un gran spreco di tempo e di parole mentre le cose precipitano. L'opportunità è invece che si possa creare un'ampia convergenza riformista capace di sbarrare la strada alla rovinosa distorsione di privilegi ed ingiustizie e ricostruire le motivazioni di una nuova speranza civile. La speranza, naturalmente, è che guardando tra qualche anno ai problemi di oggi si possa dire con Vico: «Parean traversie ed erano invece opportunità».
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==