Il Bianco & il Rosso - anno I - n. 9 - ottobre 1990

.{)!I, Bl.\:'\CO ~li.BOSSO •h•#hl;I Istituzioni:quali riforme per l'alternativa? Questo Dossier. Quello delle riforme istituzionali è certamente uno degli argomenti che più tengono banco, sui giornali e nei rapporti tra i partiti, in questa fine di autunno 1990. Ci sono, in prospettiva, i referendum proposti, che toccano le leggi elettorali, i cui contenuti e i cui effetti sono al centro di dibattiti non sempre tranquilli. Gli schieramenti dei partiti già si prefigurano, come eserciti che si preparano alla battaglia, ma l'opinione pubblica non pare scaldarsi, la gente guarda altrove. Può essere un segno in tante direzioni. Il Bianco e il Rosso dedica al tema delle riforme istituzionali questo Dossier, articolandone i contributi attorno ad una domanda di fondo, che parte da uno dei motivi fondamentali che hanno ispirato la stessa esistenza di «Riformismo e Solidarietà», e cioè l'esigenza di promuovere una vera alternativa di governo. Essa è stata discussa e largamente condivisa dalla nostra Associazione nel corso di un seminario che abbiamo recentemente tenuto nei pressi dell'Amiata, e di cui si può leggere un resoconto nella sezione « Vita dell'Associazione». "È chiaro che i titoli che abbiamo dato ai singoli contributi sono nostri, e non sempre esprimono tutto il senso degli scritti". (G.G.) Ecco il testo della domanda rivolta ai nostri interlocutori, che ringraziamo vivamente. Posto che anche in Italia sia desiderabile una effettiva alternanza di governo, che consenta una piena attuazione di quelle che sono le condizioni della democrazia moderna, almeno sul modello occidentale, quale è, secondo Lei, la riforma istituzionale proposta (del governo, del Parlamento, del sistema elettorale ecc.) che meglio la favorirebbe, e perché? Quali, invece, le eventuali riforme istituzionali, tra quelle proposte, che non favorirebbero l'obiettivo suddetto? Nessuna alternanzasenza Repubblicapresidenziale I I verificarsi effettivo dell'alternanza al governo delle forze politiche è condizione necessaria, ancorché non sufficiente, perché anche l'Italia si allinei o almeno si avvicini all'Europa nord-occidentale nella efficienza economica e nella democrazia politica. Sul -- di Ettore Rotelli piano economico il nostro è l'unico Paese nel quale il disavanzo pubblico superi il prodotto interno lordo. Sul piano politico il sistema dei partiti è delegittimato dal numero ormai soverchiante di non votanti, voti nulli, schede bianche, voti alle "leghe", ecc. Non 20 c'è più governo, né responsabilità degli eletti rispetto agli elettori in alcun livello locale, regionale, nazionale. Senonché l'alternanza contrasta con l'interesse di quelli che dal 1947 sono, nei rispettivi infungibili ruoli di governo e di opposizione, i due partiti mag-

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