Il Bianco & il Rosso - anno I - n. 7/8 - ago./set. 1990

di progresso sociale, e nemmeno presumere che essa coincida del tutto con una crescita dell'emancipazione femminile. (Per dirlo, bisognerebbe accertare, attraverso una difficile campionatura statistica a largo raggio, chi davvero, all'interno della coppia, decide di fare un solo figlio, o nessuno, se l'uomo o la donna). Resta tuttavia la constatazione della realtà: il dato di maggiore cambiamento nella condizione della donna meridionale, oggi, è il minor numero di figli. Probabilmente dovuto a una scelta, per inconsapevole e confusa che sia, di maggior rispetto e considerazione verso un'altra vita, quella che «tu» puoi generare o no. Una scelta di minor arbitrio generativo, insomma. Ma, al di là di questo dato esistenziale, che, sia detto tra parentesi, i mass-media rifiutano di indagare a fondo, quasi temessero di scoprire un'immagine troppo mutata, e perciò terrificante, dal mito originario della Grande Madre Mediterranea, che cosa è cambiato nella vita quotidiana Napoli, Panoramica su Posillipo. ~-li-BIANCO \XltROS-SO 111 •&i 1id delle donne meridionali? Procediamo per flashes. Il lavoro Tutte vogliono lavorare, le liste di collocamento, nel Sud, si infittiscono di presenze femminili e giovanili, il 59% dei disoccupati sotto i 29 anni sono donne. E tutte studiano, bene, male, come si può, data la precarietà delle strutture scolastiche, specie in queste regioni, ma è singolare, per esempio, che alla facoltà di Architettura ed Urbanistica dell'università di Reggio Calabria le laureate siano più numerose, e più giovani, ed il loro voto di laurea sia spesso più alto di quello dei colleghi maschi. La cultura In Sicilia, le case editrici emergenti fanno capo alle donne. Elvira Sellerio (suo il romanzo vincitore del Viareggio '90, quello di Luisa Adorno, «Arco di lurninara») è ormai un nome troppo noto per spenderci altre parole. Da segnalare invece l'attività della Cooperativa «La luna», tutta : 33 composta di donne palermitane, presieduta da Valeria Ayovalasit, che ha registrato, in pochi anni, una serie di successi: da «Mari per sempre», l'autobiografia di un ragazzo detenuto all'Ucciardone, un libro-verità da cui è stato tratto un film che ha vinto, meritatamente, molti premi anche in festivals internazionali, ad alcune insolite storie di mafia («Le signore della droga», «La mafia in casa mia», «Suicidio per mafia»), tutte scritte da donne: sempre legate all'identità meridionale, estesa tuttavia a «tutti i Sud del mondo», le iniziative convegnistiche de «La luna», con gli stimolanti seminari palermitani dell'87 e dell'89, dedicati, il primo al concetto di «Onore e storia nelle società mediterranee», e, il secondo, a «Donne e scrittura». Un'altra casa editrice al femminile, ancora più giovane, è quella siracusana fondata da Agata Ruscica ed Angela Barballo. Si chiama Ombra, ed ha già pubblicato due volumi di memorie di Jole Vittorini (la sorella dello scrittore siracusano, Elio, il cui nome riaffiora costantemente al centro di vari dibattiti culturali), la biografia di Christiane Reimann, una danese di grande famiglia, e di vocazione solidaristica, che scelse Siracusa come luogo della sua maturità, un testo sulla danza femminile nel Teatro greco, un altro, intitolato «Donne regine», sulle figure femminili di dee, amazzoni e madri, raccolte nel Museo di Siracusa. Infine, soltanto un accenno, al mutamento delle relazioni di coppia, dell'habitat affettivo, sessuale, coniugale e no, della donna meridionale. A partire dalla seconda metà degli Anni Settanta, dopo l'introduzione del divorzio in Italia, diminuiscono gli omicidi «per motivi d'onore» (o per motivi «d'alto valore morale e sociale», come recita la norma del codice penale, pur tardivamente modificata) e si verifica una correlata crescente opzione per il divorzio. In Sicilia, per esemplificare, il delitto d'onore (e simili) cala dal 10-12% al 3%, fra il 1975 e il 1985, mentre, nello stesso periodo, il tasso di divorzio si stabilizza attorno al 18% su 100.000 abitanti, e le nascite illegittime addirittura «esplodono», passando dall'8 per mille al 55-60 per mille.

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