Il Bianco & il Rosso - anno I - n. 7/8 - ago./set. 1990

Ora innanzitutto è fallita la strategia di industrializzazione prescelta e sono sorti i dubbi sulle stesse parole chiavi: sviluppo, industrializzazione. E nella misura in cui si conviene che essi sono necessari e che bisognerebbe puntare sullo sviluppo di imprenditorialità locale non si arriva a rimettere in discussione l'ostacolo principale che si erge su questa strada: lo Stato centralizzatissimo ed inefficiente. «II sistema politico meridionale» è finito giacché gli strumenti centralizzati dell'intervento sono in crisi, la realtà del Mezzogiorno diversificata al suo interno, ciascun gruppo emergente cerca con i partiti un rapporto strumentale, rivolto al sostegno dei propri interessi il che rende assai difficile interpretare unitariamente una questione meridionale. E per quanto riguarda la denuncia, parlare di sfruttamento del Mezzogiorno diventa difficile quando il senso comune, sia a Nord che a Sud, percepisce soprattutto l'enorme trasferimento di risorse verso il Mezzogiorno. Certo esso non è che risarci- _il!I, Bl.\~(:0 '-Xli.BOSSO •h•@ilil mento per una scelta di sviluppo basta sulla parola d'ordine reaganiana «sostenere i vincenti». In effetti un trasferimento di risorsa sempre più assistenziali alimentato da spese in opere pubbliche del costo doppio o triplo rispetto a quello normale, da esenzioni o evasioni fiscali e contributive, dall'abusivismo dilagante e dalla tolleranza verso le maggiori forme di criminalità organizzata hanno rappresentato la contropartita per la rinuncia a qualsiasi strategia di sviluppo per il Mezzogiorno. Ma il Mezzogiorno sembra per ora aggrapparsi a questo trasferimento di risorse e al sistema di potere che si è venuto creando intorno ad esso. E la gran parte degli intellettuali meridionali o si sono lasciati sedurre dall'idea di una modernizzazione che certamente ha avuto luogo in alcune aree, ma non ha coinvolto il Mezzogiorno nel suo complesso, o si sono lasciati coinvolgere nei processi di redistribuzione. Così stando le cose, mentre sono d'accordo con Bobbio che la questione meridionale non può che essere affare dei meridionali, credo che non sia da escludere che una sua riattivazione venga resa necessaria da uno shock esterno: dal fatto cioè che il Centro-Nord rimetta in discussione l'attuale processo redistributivo ed il sistema politico che lo consente e che su di esso basa la sua sopravvivenza. Certo tutto ciò comporta il rischio della diaspora. Ma essa è implicita in un modello di sviluppo che impone a una parte del Paese l'emarginazione e all'altra il sostentamento della prima e l'handicap di uno Stato centralizzato e inefficiente, negando ad entrambe ogni prospettiva di superamento di questa dicotomia. Il vero problema è se a guidare queste contestazioni saranno forze localistiche, prive di una visione solidale degli interessi delle diverse parti, o saranno forze che possono basare anche la prospettiva di uno Stato federale su una visione unitaria dello sviluppo del Paese, per un nuovo patto fra le forze progressiste del Nord e del Sud. Oltre il vecchio meridionalismo: il Sud dentro la società intera Gli ultimi quarant'anni, anche attraverso l'intervento straordinario, hanno mutato profondamente i termini complessivi del problema meridionale, ma hanno altresì esaltato il ruolo dei finanziamenti pubblici e, quindi, la funzione di mediazione dei partiti e del personale politico. In questo contesto gran parte dei valori pro- ---- di Sergio Zoppi pri delle comunità locali del Mezzogiorno è andata persa. Senza dimenticare, peraltro, che la società meridionale - da una parte - è stata letteralmente dissanguata da emigrazioni di proporzioni bibliche e - dall'altra - ha saputo o potuto approntare solo deboli difese di fronte all'avvento dei mass-media e del consumismo, che 1<1 hanno sconvolto i meccanismi originari della vita di relazione e della comunicazione sociale. Di fronte al mutato panorama, si può affermare che il vecchio e glorioso meridionalismo è ridotto a potente e suggestivo richiamo per pochi studiosi e per un numero ancor più ridotto di operatori e che anche la sua configura-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==