li introdotti in Francia, una maggiore diffusione dell'azionariato, con un particolare riguardo a quello dei dipendenti stessi delle imprese interessate. ic)JtBIAM:O \Xli.ROSSO 11111 ihld Se attentamente calibrata, una riforma di tal genere, favorendo la coscienza e il ruolo del risparmiatorefamiglia, potrebbe risultare determinante per l'avanzamento dell'economia italiana ad un livello più consono alla potenzialità produttiva del paese. • Democrazia economica e fondi previdenziali I l sistema previdenziale italiano, è figlio di una normativa più che ventennale. Esso quindi fatica a tenere il passo con i grandi cambiamenti nel frattempo intervenuti nel tessuto economico, sociale, culturale del Paese. Da qui la necessità e l'urgenza di interventi nelle strutture di tale sistema, che consentano il riequilibrio dei flussi finanziari e nel contempo una più adeguata risposta alla domanda sociale sul terreno previdenziale. Un'innovazione già prevista dalla normativa in vigore e cioè dalla legge n. 88/'89 riguarda la possibilità per l'lnps di gestire forme di previdenza integrativa. Ciò comporta per l'Istituto non solo un significativo ampliamento dei suoi «prodotti-servizi», ma soprattutto un rilevante cambiamento di mentalità nel suo rapporto con i cittadini assicurati: si tratta cioè di entrare sul mercato, con una propria linea di prodotti, che devono risultare competitivi con quelli concorrenti, senza chiedere «zone franche» o privilegi per la natura di ente pubblico dell'lnps. Correlato a queste prospettive di miglioramento della tutela dei diritti previdenziali è l'altro grande obiettivo dei fondi di previdenza integrativa: quello di promuovere, anche in Italia un nuovo soggetto operante sui mercati finanziari, quell'investitore istituzionale che è attualmente l'aneldi Mario Colombo lo mancante fra i protagonisti di quei mercati. Esso dovrà essere chiamato a gestire i risultati di un processo di accumulazione che, in varie forme, raccolga risorse provenienti dal mondo del lavoro e dai cittadini pensionati, e potrà quindi realizzare operazioni di investimento a medio e lungo termine, contribuire all'allungamento dei tempi di rimborso del debito pubblico, insomma riequilibrare sostanzialmente un mercato finanziario spesso proteso su obiettivi di rendita speculativa, cioè sull' «economia di carta» e concentrato su risultati di breve periodo. Per quanto riguarda l'lnps l'attività diretta alla creazione e alla gestione dei Fondi di previdenza integrativa si deve accompagnare, per le ragioni esposte, allo studio delle condizioni del mercato del risparmio, in un quadro di politica economica che dia solidi affidamenti circa la redditività degli investimenti effettuati. Dovranno essere perciò affrontati problemi complessi e nuovi rispetto al lavoro tradizionale dell'Istituto. Tra di essi emergono: - quello del rapporto fra quota assicurativa obbligatoria e quota integrativa; -quello fra differenti modelli istituzionali di previdenza, la propensione del pubblico per le diverse forme di raccolta e gestione del risparmio e : _ _ 43 le relative conseguenze sui mercati finanziari; - l'esame specifico delle potenzialità del «sistema lnps» sul terreno della previdenza integrativa (fra i punti di forza di esso sta certamente il bassissimo costo di raccolta dei premi e l'articolazione delle sue strutture di contatto sull'intero territorio nazionale). Per affrontare l'intera problematica dei Fondi di previdenza integrativa, nella prospettiva prima ricordata dell'investitore istituzionale di quote di accumulazione connesse a tali fondi, il consiglio di amministrazione dell'Inps ha deciso la costituzione di una propria Commissione. Essa dovrà produrre proposte di lavoro in tempi brevi, con particolare riferimento alla contrattazione collettiva, alla creazione di fondi pensione aziendali, nonché al versante legislativo, quindi ai trattamenti fiscali e di contribuzione previdenziale. Inoltre provvederà alla definizione di strutture e procedure per l'attuazione di questo complesso e fondamentale progetto di arricchimento degli strumenti di democrazia economica del nostro Paese.
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