.{).tLBIANCO '-Xli.ROSSO IL GRUPPO ENI NEL 1989 Nell'anno 1989 l'ENI ha prodotto, distribuito e venduto più petrolio, più gas, più carbone, più servizi di ingegneria e costruzioni, più piombo e zinco, più macchine, più prodotti chimici della sua consociata Enlmont. Complessivamente l'ENI ha prodotto più reddito e cioè più ricchezza per il Paese alla cui crescita complessiva intende contribuire, con sempre maggiore impegno. In questi anni l'azione del Gruppo si è sviluppata con questi obiettivi: - l'aumento delle riserve e della produzione di idrocarburi; - la diversificazione delle fonti di energia; - il risanamento delle attività in crisi e la cessione a privati di quelle ritenute non strategiche; - la crescita della presenza nel mercato internazionale. Il Gruppo opera attraverso 278 società di cui 122 in Italia e 156 all'estero, senza comprendere le società del Gruppo Enlchem conferite in Enlmont. Con questa struttura l'ENI ha raggiunto traguardi molto importanti. Energia Le riserve di idrocarburi alla fine del 1989 risultavano pari a 706 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, il 13% in più rispetto all'anno precedente, per quanto riguarda il solo petrolio, l'incremento è stato del 20%, e ciò anche in virtù dell'acquisizione, negli anni 1988 e 1989, di quote di partecipazione in bacini con notevoli riserve petrolifere in Nigeria e in Angola. L'elevata consistenza delle riserve minerarie di idrocarburi colloca l'ENI tra il settimo e l'ottavo posto nel gruppo delle maggiori compagnie petrolifere a livello mondiale, fatta eccezione per quelle dei Paesi Produttori. Sono cresciute nell'89 anche le disponibilità di petrolio greggio di produzione propria in Italia e all'estero, per un ammontare di 21,5 milioni di tonnellate pari a un incremento del 13% rispetto al 1988 e del 50% rispetto al 1985. Il greggio prodotto ha coperto, in termini di quantità, quasi il 90% dei fabbisogni del sistema di raffinazione del Gruppo in Italia a fronte del 60% circa nel 1985. Il Gruppo è presente, inoltre, sul mercato internazionale del greggio, dove nel 1989 sono stati acquisiti poco meno di 20 milioni di tonnellate, con un incremento del 20% rispetto al 1988, e venduti 14 milioni di tonnellate. Anche la produzione di gas naturale, specialmente in Italia, ha fatto registrare notevoli incrementi: il 25% in più rispetto al 1985. Nel 1989 la produzione complessiva è stata di 17,4 miliardi di metri cubi sui livelli del 1988. Ad una modesta flessione produttiva in Italia (da 15,6 a 15,1 miliardi di metri cubi), si è contrapposta una crescita della produzione all'estero (da 1,8 a 2,3 miliardi di metri cubi). Le lavorazioni delle raffinerie del Gruppo in Italia, sono ammontate a 28,9 milioni di tonnellate, il 7% in più rispetto al 1988. L'elevato livello delle lavorazioni, ha determinato un tasso di utilizzo della capacità di raffinazione pari all'87% a fronte dell'81% nel 1988 e del 62% nel 1985. Il piano di ristrutturazione ha consentito di accrescere le capacità di conversione, con l'obiettivo di arrivare, alla massima produzione di benzine e gasoli a tasso di inquinamento estremamente ridotto. Nel 1989 le vendite di prodotti petroliferi sono ammontate complessivamente a 44 milioni di tonnellate. Le vendite in Italia sono state pari a 29,4 milioni di tonnellate coprendo una I risultati operativi quota del mercato nazionale pari a circa il 33%. In Italia sono stati compiuti ulteriori progressi nel programma di ristrutturazione del sistema logistico e commerciale: è stato notevole l'aumento dei punti di vendita per la benzina senza piombo, più che raddoppiati, passando da 3.385 nel 1988 a 7.340 a fine 1989. All'estero, dopo l'acquisizione di una rete di distribuzione negli Stati Uniti, sono state awiate nuove iniziative in Unione Sovietica, Ungheria e Messico. Le disponibilità di gas naturale sono ammontate a oltre 44 miliardi di metri cubi: rispetto al 1985, la crescita è stata del 34%, grazie agli aumenti della produzione nazionale e delle importazioni che presentano incrementi nel 1989 del 17% e del 46% rispetto all'85. Le vendite di gas naturale in Italia hanno fatto segnare un ulteriore aumento, essendo passate da 40,5 a 43,8 miliardi di metri cubi. L'impegno del Gruppo in questo settore è finalizzato a rendere disponibile per il Paese una fonte di energia con un bassissimo impatto ambientale. Sul piano della infrastrutturazione del sistema gas naturale la rete dei metanodotti ha raggiunto la lunghezza complessiva di 21.618 chilometri e copre sostanzialmente l'intero territorio nazionale. I rilevanti aumenti delle vendite e delle importazioni hanno richiesto ingenti investimenti per la realizzazione delle necessarie infrastrutture: l'esperienza e le capacità tecnologiche dell'ENI, in particolare della Snam, in questo settore, sono ormai e per riconoscimento internazionale, tra le prime nel mondo, se non le prime in assoluto. Il 1989 ha visto un sensibile aumento delle vendite di carbone passate da 5,8 milioni nel 1988 a 7,7 milioni di tonnellate grazie a una rete internazionale di vendita che va dall'Oceano Atlantico all'Oceano Pacifico. Si è registrata anche una forte crescita delle disponibilità provenienti dalla produzione mineraria, risultate pari a 4,7 milioni di tonnellate a fronte dei 3,0 milioni del 1988. Per riassumere le dimensioni e il ruolo dell'ENI nel quadro energetico nazionale e dare un'indicazione della sua importanza per l'economia del Paese, basterà ricordare che nel 1989 il Gruppo ha assicurato la copertura del 43% dei fabbisogni nazionali di fonti di energia e del 52% della domanda di idrocarburi. =--- 20 Chimica Nel corso del 1989 sono stati completati gli atti formali per la costituzione di Enimont. Con questa iniziativa congiunta ENI e Montedison hanno inteso porre le premesse per avviare un ciclo di rilancio del settore chimico per il quale, nell'opinione dei due soci, era necessaria la stretta integrazione di certe loro strutture produttive. Il risultato del primo anno della joint venture può dirsi soddisfacente, considerato un certo deterioramento della congiuntura chimica nella seconda parte del 1989. Negli ultimi mesi il socio Montedison ha presentato una proposta di sostanziale modifica del piano di business originario e in dichiarato contrasto con gli accordi sulla base dei quali fu costituita la joint venture. I conseguenti comportamenti di Montedison hanno causato ulteriori sue inadempienze rispetto all'accordo originale, il quale resta nella responsabile opinione di ENI, la sola base disponibile su cui costruire eventuali nuove linee di azione che siano comunque coerenti con gli sviluppi della situazione di mercato, e tali da non pregiudicare gli interessi dell'ENlnl e della stessa Enlmont. Meccanica, ingegneria e servizi Il comparto opera da alcuni anni in una situazione di mercato nel complesso non brillante, caratterizzata da una debole intonazione della domanda nonostante alcuni segnali di ripresa apparsi nel 1989. Gli sforzi compiuti dal Gruppo hanno, tuttavia, consentito di conseguire risultati apprezzabili. Gli ordini acquisiti hanno ampiamente superato i 4.000 miliardi. Particolarmente positiva la «performance• del Nuovo Pignone con gli ordini passati da 1.100 a 1.700 miliardi di lire circa, della Snamprogettl che ha ottenuto ordini per 1.500 miliardi circa, oltre 200 miliardi in più rispetto all'anno precedente. Anche gli ordini della Salpem hanno superato i 1.000 miliardi a fronte dei 600 miliardi circa del 1988. Il portafoglio degli ordini residui per le tre aziende alla fine del 1989 ammontava a poco meno di 5.000 miliardi.
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