i.)Jl,BIANCO '-Xli.ROSSO iiikiii•U soltanto che non esistono più quelle di una volta. Così in pochi mesi ci siamo accorti che anche discorsi nuovi sono divenuti vecchi e superati. Tanti hanno scritto che l'esigenza dell'unita sindacale si poneva quale conseguenza del crollo del Muro di Berlino, ovvero come esaurimento dell'onda lunga della guerra fredda che ne aveva decretato la fine nell'immediato dopoguerra. Come se oggi la dialettica politica vera stesse ancora ad occuparsi di una questione comunista! Al di là del futuro del Pci, il sistema politico italiano ha purtroppo scoperto di doversi misurare con altri problemi. Così anche il sistema sindacale. Cgil, Cisl e Uil devono ripensare l'unità in termini assolutamente nuovi e cioè quale dimensione ottimale per rimanere su di un mercato che ha rotto gli argini e le certezze delle vecchie regole. L'unità sindacale può divenire un'operazione di sinergia, di compattamento, con lo scopo di ridefinire anche nuove regole per un mercato selvaggio, recuperando cosi un ruolo di protagonismo al sindacato confederale nei confronti di una concorrenza aggressiva, ma frantumata. Fuor di metafora, Cgil, Cisl e Uil devono porsi il problema dell'unità per invertire una pericolosa tendenza alla polverizzazione del sistema sulla base di opzioni e valori che nulla hanno più a che fare con la matrice ideologicapolitica con cui si era abituati a giustificare e a spiegare il pluralismo sindacale. Il sindacato che può uscire da questa operazione (o, meglio da questa ristrutturazione) deve saper dare, al proprio interno, risposte pertinenti ai bisogni di differenza, di specificità, di professionalità che esistono sul mercato dei processi sociali. Saranno in grado i gruppi dirigenti confederali di avere tale lungimiranza? Di capi.re che altrimenti c'è solo il declino inesorabile? È difficile saperlo. Certo l'analisi delle forze in campo non è molto confortante. A . - ADISTA Agenzia di notizie, documenti e rassegne: tutto quello che avviene, si dice, si scrive e si tace nel mondo cattolico italiano e internazionale esce due volte a settimana Con alle spalle ben 24 anni di attività informativa ADISTA si propone quest'anno di potenziare i suoi servizi e di allargare il già vasto campo dell'utenza ADISTA assicura, 2 volte a settimana, dierettamente a casa degli abbonati, la più ampia e tempestiva informazione dal e sul mondo cattolico italiano e internazionale, con appena 40 mila lire l'anno d'abbonamento Chi, oltre al proprio abbonamento (nuovo o rinnovavate), ne procura uno nuovo, riceverà in Omaggio l'ultimo libro di GONZALEZ RUIZ •LA CHIESA NELLE INTEMPERIE• Anche i nuovi abbonati, procurando un altro abbonato hanno diritto al libro di Gonzalez in omaggio ABBONAMENTO 1990: L. 40.000 Versamento sul ccp n. 33867003, oppure assegno bancario non trasferibile, oppure vaglia postale. intestare a: ADISTA • Via Acciaioli, 7 00186 Roma Di ADISTA hanno scritto: , , ADISTA, redatta con intenti critici e con taglio aperta• mente ecumenico, svela sovente anche I'•altra faccia• della realtà ecclesiale, i •nodi• che la stampa diocesana non sempre ha il coraggio di affrontare, sia per oggettiva mancanza di informazione adeguata, sia per un certo timore reverenziale che ancora si avverte in molti periodici di casa nostra quando è in gioco l'istituzione ' , Angelo Montonati (Vita pastorale n. 5/89) ' ' AD/STA è il miglior osservatorio esistente In Italia per quanti sono interessati a seguire l'attività del mondo religioso, , Enzo Forcella (Epoca 13-8-1987)
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