Il Bianco & il Rosso - anno I - n. 5/6 - giu./lug. 1990

{)JJ, BIANCO '-Xli.ROSSO iii iii Nili piombo contro i terroristi. Giustamente Aldo Forbice apre il suo libro su Walter Tobagi rammentando alla nostra memoria un significativo commento espresso dal figlio di un'altro giornalista vittima dei terroristi, Carlo Casalegno, all'indomani dell'assassinio di Tobagi: «Bisogna rendersi conto che i terroristi non sono dei pazzi e per questo sono più infami: non casualmente infatti aggrediscono coloro che si pongono nei loro confronti in modo lucido. È mostruoso ammazzare coloro che hanno scelto di combattere con la penna: ma loro uccidono per far vedere che sono vivi». In realtà le idee e le convinzioni di Walter Tobagi erano e sono inespugnabili per ogni forma di violenza. Lo erano perché forgiate da una grande fermezza e da una grande serenità interiore. Ed è questa l'immagine di Tobagi che continua a vivere in coloro che l'hanno conosciuto e che l'hanno apprezzato. Ma per il nostro lavoro di persone impegnate nella Selciaroli al lavoro nel Corso, Roma 1890 :: 12 società civile c'è un'altra lezione che non va trascurata, ed è con questo messaggio che voglio concludere queste brevi riflessioni: l'aspirazione di Tobagi ad una riforma della politica e della qualità della politica che portasse istituzioni e partiti ad essere più vicini ai bisogni ed alle attese della gente. Ed è questo un tema come sappiamo tutti di grande attualità in tempi di forte frammentazione politica e sociale. La tenace convinzione che animava Tobagi su questo versante circa la possibilità di migliorare il livello della nostra vita democratica, soprattutto attraverso una costante attenzione ai problemi vecchi e nuovi della dignità delle persone, dei ceti più deboli, e della qualità della vita collettiva, diviene quindi per noi un invito forte e coinvolgente a non smarrire la fiducia nei valori migliori del riformismo, a non rinunciare al dovere di propugnare i cambiamenti che rendano più giusta la nostra società.

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