Il Bianco & il Rosso - anno I - n. 5/6 - giu./lug. 1990

.{)!t BIANCO l.XII.HOSSO iil•ii••il Walter Tobagi: una memoria impegnativa di Luigi Borroni Pubblichiamo l'intervento con cui Luigi Borroni, presidente del Centro Tobagi di Roma, ha aperto la manifestazione in memoria del collega Walter Tobagi assassinato dieci anni fa dalle Br. Essa si è tenuta il 28 maggio nella Sala della Federazione Nazionale della Stampa, a Roma, contemporaneamente ad altre manifestazioni tenute in varie parti d'Italia. S ono passati dieci anni dall'assassinio di Walter Tobagi. Noi riteniamo di aver contratto con lui un debito da onorare nel momento in cui il nostro centro culturale ha assunto il nome di questa bella figura di riformista e di credente. Il debito con Tobagi lo ritroviamo espresso non solo dai suoi scritti ma dal ricordo del suo impegno civile: considerare la ricerca della verità un dovere fondamentale, la vera chiave per aprire alla comprensione dei fenomeni nuovi la porta del futuro. Allo stato delle cose non tutto di quel tragico evento appare ancora chiarito. Certamente però in questi dieci anni è rimasta in ombra la validità e la forza del messaggio che Tobagi ha consegnato con il suo lavoro e con i suoi comportamenti alla nostra società. Al fondo il riformista Tobagi, il credente Tobagi, il giornalista Tobagi, esce vincente dagli approdi cui è giunta l'evoluzione italiana di questi anni. Nel suo impegno e nella sua opera c'è la forza di un riformismo senza paura che ha saputo lottare, spesso isolato, contro la sfiducia, i catastrofismi ideologici, le chiusure settarie, i nemici della democrazia italiana. Come osservatore attento di cose sindacali Tobagi ha cercato con grande acutezza sia nel sindacato, sia nelle esperienze reali ed umane dei lavoratori, tutti i segni della novità. Così facendo, senza inutili enfasi, riusciva a separare il vecchio dal nuovo ed a proporre la realtà come stimolo critico continuo, incessante, ma benefico nei confronti dell'espérienza sindacale. Come credenti, in particolare, ci sentiamo vicini al cammino che Tobagi ha voluto tracciare con la sua vita: Walter Tobagi ha cercato di integrare il senso profondo di una laicità vissuta con grande responsabilità e la indubbia, sentita, fedeltà ai valori cristiani. Se rileggiamo quanto egli ebbe a scrivere da giovanissimo sul rapporto fra riformismo socialista e cristianesimo ci rendiamo conto di come l'incontro fra questi due termini sia stato avvertito come possibile e positivo. Anzi in Tobagi c'è la premonizione che superata la cosiddetta «civiltà di massa» sono questi i due riferimenti più importanti ai quali guardare nel momento in cui emerge la società postindustriale ed è definitivo il tramonto delle grandi ideologie. Ci fa particolare piacere che al ricordo di Tobagi abbia voluto collaborare la Federazione Nazionale della Stampa Italiana: siamo ad essa grati per questa occasione di riflessione comune nei confronti non solo di un grande giornalista ma soprattutto di un giornalista coraggioso e testimone autentico della possibilità di far convivere una limpida passione civile e politica con un attaccamento formidabile ai principi della libertà e della autonomia della sua professione. Possiamo dire che la riflessione aperta da Tobagi sui problemi del giornalismo è stata scomoda. Questa «scomodità» ci appare ancora oggi animata dalla generosa ricerca di quelle condizioni che, sole, possono permettere l'esercizio di «un giornalismo dignitoso e indipendente» per dirla con le sue parole, che proseguivano così: «quel giornalismo è una delle caratteristiche fondamentali di un sistema veramente democratico, nel quale pluralismo e libertà di informazione sono perni insostituibili». Un ricordo di Walter Tobagi non può prescindere dal suo coraggio manifestato nei confronti del fenomeno terroristico. Esso appare come una delle migliori e più nobili espressioni della lotta che è stata ingaggiata negli anni di : 11 ,

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