.PJJ, BIANCO il..11,ROS.',O iii•iil•d ficile anche dai meccanismi istituzionali esistenti. Molti segnali - non ultimo il referendum che s'è appena avviato - lasciano capire che i mesi prossimi saranno decisivi. Un po' tutte le forze politiche saranno costrette a rivisitare le loro scelte al fine di trovare un'uscita di sicurezza. Tra queste anche il Pci: che finora troppo ha utilizzato la questione istituzionale come occasione di alleanza con parte della sinistra democristiana o con qualche movimento che opera nel sociale. Immigrati:oltre le polemiche i problemiveri di Franco Bentivogli I 1violento dibattito che si è scatenato nella maggioranza verte in sostanza su un dilemma inesistente: siamo incapaci di bloccare le frontiere? Oppure siamo incapaci di gestire la regolarizzazione degli immigrati extracomunitari? Poiché non è affatto escluso che si sia incapaci a fare entrambe le cose, specie se il clima elettorale continuerà a h.mgo, com'è probabile, è opportuno cominciare subito a consolidare le piccole conquiste che, dall'86 ad oggi, si sono realizzate sul terreno dei diritti degli immigrati. Nello stesso tempo cominciano a fornirci di strumenti nel campo del privatosociale, dell'associazionismo, del volontariato, "mettendolo a rete", come si dice. Cioè coordinato l'intero tessuto degli interventi, aiutandoci reciprocamente nella comprensione del nuovo e cercando di anticipare e di promuovere gli interventi indispensabili. Occorre evitare ogni semplificazione sui problemi della immigrazione. Essa è una realtà nuova e complessa. I problemi che pone sono solo l'inizio di un processo di vasta portata in termini sociali, politici e culturali. Se si riflette su ciò che è accaduto negli ultimi due mesi ci si rende conto come semplicismi, demagogia e opportunismo mostrino rapidamente la corda. La stessa questione del "razzismo" che in Italia non c'era, soprattutto quando non c'erano gli immigrati, va vista prima che sotto il profilo ideologico, soprattutto sotto il profilo dei conflitti di interesse di varia natura che possono insorgere e che del razzismo possono essere il primo gradino, ma che si possono prevenire. Di grande rilievo sono quindi i problemi di governo dei flussi migratori dall'esterno e all'interno del Paese sia per evitare pericolose fratture, sia per rendere possibili forme civili di accoglienza e di inserimento. Nel recente corso, tenuto dalla Cisl al Centro studi di Firenze dal 9 al 13 aprile scorso, per gli immigrati attivi nel sindacato, sono emerse alcune di queste priorità. Nei tre gruppi di lavoro in cui sono stati ripartiti i ventisei partecipanti, il confronto ha posto in testa ad ipotetiche piattaforme due questioni: la formazione linguistica e civica e l'abitazione. I partecipanti al corso hanno tenuto tutti ben presente che il bisogno di un tetto è comune agli immigrati e agli italiani; ed hanno osservato che per chi non ha una famiglia alle spalle il problema non può trovare soluzioni provvisorie e che quindi una soluzione temporanea e misurata sui bisogni reali è quanto mai urgente. Da qui la proposta di utilizzare i 30 miliardi che la legge 39 ha in dotazione per costruire centri di accoglienza, magari prefabbricati per lavoratori soli. Poiché la cifra non è adeguata ai bisogni occorre pensare di rivendicare alle regioni, agli enti locali, ma soprattutto agli imprenditori ed alle loro organizzazioni una partecipazione alle spese.
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