B versità, a scomparsa di motivazione etica e ideale ... insomma a fine della politica, intesa come esercizio responsabile di un servizio verso la società, comunità anche di destino. Bene, io credo che la Sinistra Dc, così come nel recupero di uno statuto dei cristiani in politica quali adulti figli di Dio non tentati da integralità, onnipotenza e poteri universali, così possa avere un ruolo importante nella ridefinizione culturale e politica della Sinistra, priva com'è di un progetto, senza cultura, senza coraggio, senza anima. Non sembri paradossale. La Sinistra Dc, che si è costruita nel riferimento al Pci come polo di progresso rispetto al quale pensare la società italiana e riconoscersi diversa dalla Destra e dal Centro doroteo e che ora il crollo del comunismo e il riflusso del Pci delegittimano e deidentificano, è stata anche, in pectore, parte integrante di una sinistra umanitaristica, democratica, antitotalitaria. ~U.Bl.\~CO lX-11.nos~o •h•#hid Se ha avuto uno scarso respiro europeo, è solo perché le specificità vischiose della situazione italiana, gattopardesca in tutte le istanze (basti pensare al dialogo politico dei socialisti con Comunione e Liberazione), la trattenevano nella sofferta doppiezza, nell'ambiguità del doppio e triplo ruolo. Un diverso momento, chiarificatore e fecondo, mi parve la prima fase storica del Centro-Sinistra, del dialogo e della collaborazione aperta con il Psi e con Riccardo Lombardi. Oggi, per ripensare a fondo la Sinistra e la sua cultura, programmi e progetti riformisti per il nostro Paese per le nostre città sotto il segno della centralità dell'uomo e della natura, dei suoi fiumi (scrivo dalla sponda del Po), del ristabilimento di senso, valori, funzioni sociali e priorità... io credo che dalla Sinistra Dc possano venire apporti chiarificatori e ricostruttivi, lieviti vitali. Certo, dovrà tornare a dialogare, 1978. Sandro Pertini presidente della Repubblica senza criminalizzazioni (ma senza complicità), con il Psi e con i riformisti del Pci che non la amano, reciprocamente scambiati; dovrà reinterrogare il rapporto tra nazionalità politica e utopia nella cultura di tanti cattolici, il senso e le prospettive del riformismo; dovrà evitare le tentazioni tattiche dell'anticapitalismo truce e teologico di coloro che demonizzano il Psi come il Nemico, come il Male (non saranno gesuiti e democristiani a introdurre nuovi lupi!); uscire dalle ambiguità, incalzando ognuno ad uscire dalle proprie. Non so che ne ~arà, né mi importa granché; ma vorrei che non si perdesse quel patrimonio, di domande stesse alla politica, che essa porta e che forse solo essa può contribuire, in Italia, a mantenere vivo in un orizzonte riformista, poiché anche quel patrimonio definirà ciò che saremo, ciò che sarà la Sinistra. Qualunque sia.
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