{)jl. BI.\\CO ~11.llOSSO Ht•#hliJ Pci: quale ''cosa'' per una sinistradi governo? Questo Dossier: la nostra associazione è molto attenta all'evoluzione del Pci, e vede con grande interesse il cammino della «cosa» che ha cominciato a delinearsi dalla proposta di Achille Occhetto al recente Congresso del Pci. Perciò abbiamo dedicato questo Dossier all'argomento. È un contributo, anche critico, e dall'esterno, alla comprensione di ciò che è stato, è, e soprattutto può essere il cammino di questo grande partito della sinistra italiana. La nostra prospettiva, lo abbiamo detto fino dal manifesto programmatico della nostra associazione, è quella di un futuro politico diverso, che renda possibile una vera alternanza di governo in questo paese in cui i problemi incancreniscono ogni giorno di più. Chiudiamo il numero alla vigilia delle elezioni del 6 maggio, e nessuno di noi è «profeta», né <<figliodi profeti», ma sappiamo che laforza dei numeri si esercita su tutti, e che in democrazia, in ultima analisi, il pallino è, e deve restare, in mano agli elettori. Queste nostre riflessioni, diversissime per contenuti e per itinerario intellettuale epolitico di chi le ha scritte, vogliono essere un contributo reale alla conoscenza e alla soluzione dei problemi considerati, in vista di una vera sinistra, di riforme e di governo. Dall'intervento di Giuliano Ferrara a quello di Claudio Martelli ci pare che questo sia il <<filorosso» del Dossier. Così lo offriamo ai lettori. (g.g.) Pci: l'opportunitànuova rischi della ''cosa'' • e 1 occhettiana I l rinnovamento radicale del Pci, arrivato ormai alla soglia dell'autonegazione senza rinnegamento, corre seri rischi. Il principale tra questi è la disseminazione, o meglio la frammentazione di una consistente forza politica in cento schegge ideologiche, filosofiche, culturali. Il vecchio corpo terzinternazionalista, un mostro a guardarlo dall'interno, aveva tuttavia una sua nobiltà nel diniego sottile opposto ad ogni lusinga secolarizzante. La cortina di Giuliano Ferrara di ferro, soprattutto quella che a Togliatti riuscì di inguantare in una specie di sipario purpureo, era un riparo dalla stupidità, dal provincialismo, dalla corrività. Ora anche il Pci ex comunista è un organismo esposto alle folate di genericità, di indistinzione, di fiacca praticoneria che minacciano da sempre tutti gli altri partiti. È il rovescio della medaglia, il prezzo da pagare. Ma bisogna che sia un prezzo contenuto, e per questo è asso- ■ I~ .. -· - ---- - - - - -- lutamente indispensabile che il Pci ex comunista si incontri al più presto con le virtù risanatrici della politica, senza più indugiare in ozi descrittivi, alla caccia di questo o quel tratto pertinente della Cosa. I partiti che hanno un senso e che funzionano, producendo cioè quella specifica forma di moralità civile che è la politica, non sono maschere di teatro in attesa d'autore né vaste scenografie da ammirare stupefatti; sono, più efficacemente e mode-
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