Il Bianco & il Rosso - anno I - n. 2/3 - mar./apr. 1990

__Q.tJ, UIANCO '-X_ll,HOSSO iiikiii•P Stranieriin Italia: una legislazionenecessaria di Bruno Nascimbene Le polemiche e i dissensi che hanno animato e resa problematica l'approvazione delle nuove disposizioni in materia di asilo, di ingresso e soggiorno degli stranieri, non possono meravigliare chi ricordi quante e quali difficoltà abbiano incontrato le numerose proposte di riforma che, soprattutto dal 1980 in poi, intendevano colmare una lacuna del nostro ordinamento, più volte censurata dalla Corte costituzionale. Il decreto legge del 20 dicembre 1989, n. 416, convertito con modificazioni nella legge del 28/2/1990 n. 39, riprende in parte un disegno di legge del Governo approvato in sede legislativa dalla Carnera nel 1987, decaduto per anticipata fine della legislatura. Esso ripropone una regolarizzazione delle situazioni illegittime per i lavoratori subordinati, già prevista dalla legge 31 dicembre 1986, n. 943 (sul collocamento e trattamento dei lavoratori extracomunitari immigrati e contro le immigrazioni clandestine) estendendola ai lavoratori autonomi; introduce inoltre i primi elementi della disciplina del diritto d'asilo riconosciuto dal1' art. 10, 3 ° comma della Costituzione, mai propriamente attuato ( «Lo straniero ... ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le conclusioni stabilite dalla legge»); introduce altresì la «programmazione» dei flussi di ingresso per ragioni di lavoro e dell'inserimento socio-culturale per gli stranieri, nonché le relative modalità da adottare con decreti di concerto fra quattro Ministeri (esteri, interno, bilancio e programmazione economica, lavoro e previdenza sociale). Il compito dell'interprete e dell'operatore giuridico non si presenta facile per più profili, primo fra tutti quello del coordinamento con norme che solo parzialmente vengono abrogate (testo unico delle leggi di pubblica sicurezza del 1931 e relativo regolamento di esecuzione del 1940)e con norme (legge n. 943) che, malgrado la mancanza di previsioni espresse, dovrebbero continuare a disciplinare la materia del lavoro subordinato (salvo incompatibilità manifesta, dedotta in via interpretativa). Si è ancora lontani dal «riordinamento» della materia e dalle «compiute organiche norme» sollecitate dalla Corte Costituzionale: esse appartengono, invece, al più ampio disegno riformatore cui il Governo dovrebbe dare attuazione presentando, in occasione della prossima Conferenza nazionale dell'immigrazione, uno o più disegni di legge. La riforma dovrebbe riguardare oltre all'asilo, ingresso e soggiorno, l'assistenza sanitaria, la formazione professionale, l'istruzione (accesso alla scuola e all'università) e innovare la disciplina in materia di lavoro subordinato, di cui alla legge n. 943. Theo Van Doesburg, Città della circolazione (1929). ---------- ---- ------------ •., :. 8 - ., ... ·- - ... - - ......

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