Il Bianco & il Rosso - anno I - n. 2/3 - mar./apr. 1990

~JLBIANC.O l.X1L nosso • I MiàH Ai iiitiM IIIJ Le radici storiche della SPD A trent'anni dalla nascita del Programma fondamentale di Bad Godesberg la Spd si è riunita a congresso a Berlino (18-2Q dicembre 1989) per approvare il suo nuovo programma. Presentato in un ponderoso volume che, tra "progetto" ed emendamenti, consiste in circa un migliaio di pagine (per la esattezza: 987), i congressisti lo hanno licenziato dopo un vivace dibattito e in sedute pure notturne. Lo sforzo per la sua elaborazione è stato molto grosso e, per durata e globalità d'impegno, non trova paragone in altri partiti, nemmeno al di fuori della Repubblica federale. Ciò non deve sorprendere. Infatti, è tradizione della Spd di programmarsi in tempi lughi e di coinvolgere tutta la base in questi dibattiti. Già nel suo congresso di Hannover (1975) questo partito affermava che "i principi fondamentali del Programma di Bad Godesberg - libertà, giustizia, solidarietà - devono essere precisati, tenendo presenti i mutamenti che, a partire dal 1959, hanno interessato i problemi, i conflitti, i rapporti di forza, i modi di comportamento e i valori". Del resto, la "continuità nel mutamento" come modo di essere della Spd - e la conseguente costante verifica della propria identità - sono punti obbligati della metodologia di questo partito, almeno da quando la linea riformista di Eduard Bernstein, nel Programma di Erfurt (1891), compresente a quella massimalista di Kautsky, potè alla fine imporsi per poi celebrare il suo trionfo proprio nel Programma di Bad Godesberg1 , qui interessa richiamare un suo passo improtante, ripreso poi "ad abundantiam" nel Programma di Berlino, che riguarda le "radici storiche" del socialismo democratico in Europa. Secondo la "versione Bad Godesberg" esso "affonda le proprie radici nell'etica cristiana, nell'umanesimo e nella filosofia classica". La "versione Berlino" è, invece, più articolata ed esplicita. Infatti, qui è scritto che "il socialismo democratico in Europa ha le sue radici spirituali nel cristiadi Nestore di Meola nesimo e nella filosofia umanistica, nell'illuminismo, nella dottrina marxiana della società e della storia e nelle esperienze del movimento operaio, che già nel 19° secolo aveva assunto le idee del movimento femminista per poi svilupparle ulteriormente". È d'obbligo a questo punto la domanda: come mai nel Programma di Berlino si sono volute recuperare "la dottrina marxiana della società e della storia e le esperienze del movimento operaio" nel suo insieme? Perché poi all'umanesimo e alla filosofia classica, individuati come "radici storiche" nel Programma di Bad Godesberg, è stato ora aggiunto l'illuminismo? Veniamo alla prima parte del quesito. È nostro parere che il richiamo alla "dottrina marxiana della società e della storia", e il riferimento alle "esperienze del movimento operaio", non siano dovuti alla volontà di recuperare le proprie origini operaistiche e di classe "rinnegate" a Bad Godesberg, ma alla necessità di chiarire che, allora, la Spd aveva voluto rendersi credibile - e quindi accessibile - a tutti gli strati della popolazione. Perciò lo slogan lanciato in quel congresso - ''La Spd da partito della classe operaia è diventata partito del popolo" - non deve essere inteso come negazione della sua condizione di partito di classe, ma, hegelianamente, come sua assunzione in una sintesi più aperta e comprensiva. Infatti la lettura marxiana della società e della storia, come pure le esperienze del movimento operaio nella sua globalità, sono state sempre presenti nel pensiero socialdemocratico tedesco. Questa presenza era ben viva pure in chi, a Bad Godesberg, aveva battuto la linea massimalista rappresentata dal "gruppo von Oertzen" (18 voti contrari al programma) 2 • Ora la seconda parte del quesito: perché tra le radici storiche viene incluso pure l'illuminismo? A tal proposito è da dire che, soprattutto in questi ultimi anni, il ricorso al pensiero illuminista è piuttosto frequente nella filosofia politica della Spd. È noto, ad esempio, che Hans-Jochen Voge!, durante la sua campagna elettorale contro il cancelliere Helmut Kohl, citasse la "Pace perpetua" di Kant (e non certo i "Discorsi alla nazione tedesca" di Fichte!) per trovare conforto nella sua visione di un nuovo ordinamento internazionale in cui i conflitti venissero superati dalla pacifica cooperazione tra i popoli. L'internazionalismo pacifista della socialdemocrazia tedesca ben si concilia, infatti, con il cosmopolitismo della "Aufklarung" e così la sua "Realpolitik", ispiratrice di quella "Ostpolitik" che ha iniziato un dialogo con i Paesi dell'Est, dimostratosi poi influente sugli attuali accadimenti in quest'area europea. La sua opzione per l'illuminismo, cioè per una visione politica in cui la passione viene "illuminata" dalla ragione, è ora evidente pure nel modo in cui la Spd affronta il problema della "unione delle due Germanie". Alla facile passionalità del cancelliere Kohl e dei suoi seguaci di partito, romanticamente intrisa di "Volksgeist" e di "Heimat", la Spd preferisce la razionalità illuministica che fa dire a Brandt, durante il congresso di Berlino, che "L'Europa è il vero oggetto di interesse, mentre la Germania è soltanto un importante tema subordinato a essa". 1 Secondo Karsten Voigt, dirigente della Spd esperto in questioni internazionali, "nel Programma di Bad Godesberg non sono state considerate o previste alcune problematiche e alcuni fenomeni, nuovi e decisivi per la loro portata, quali quelli rappresentati dal Terzo Mondo", dalla protezione dell'ambiente, dalle innovazioni tecnologiche sia in campo civile che in campo militare. (Cfr. intervista sull'Avanti del 1 ° gennaio 1985). Sempre sullo stesso argomento si veda pure l'intervista a Willy Brandt pubblicata dall'Avanti del 1 ° febbraio 1984). 2 Ci sono buone ragioni per ritenere che nella "Commissione per i valori fondamentali" - commissione rappresentativa di tutti i filoni storici presenti nella Spd - ci siano stati vivaci dibattiti sul come intendere il "valore fondamentale" del socialismo democratico. Se c'è stata

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