i.).tJ, BIANCO lXll,HOSSO iiiiiil•h 5. Tuttavia, ad un lavoro che corrisponde più ad un luogo di rapporti sociali dove il destino si gioca soprattutto vendendo bene la professionalità individuale, fa riscontro una «sfera» esterna al lavoro più complessa e dialettica. È largamente diffuso l'impegno in associazioni del tempo libero, nel volontariato, in associazioni ricreative e culturali, assai più che nel sindacato e nei partiti. I «temi epocali» dell'inquinamento, della scarsità di materie prime, di possibili conflitti nucleari sono percepiti con profondo pessimismo ed inquietudine; soprattutto con profondo scetticismo sulla capacità delle istituzioni, dei partiti e del sindacato di affrontarli e risolverli. Il radicamento alla sfere degli affetti familiari ed amicali appare profondissimo, con l'emergere di una nuova categoria di affinità, il «comune sentire», diffuso nelle aree più giovani; questa nuova forma di legame sociale, ispirata da sensibilità emozionali e comunanza di scopi, è molto diversa dalla tradizionale affinità di categoria o mestiere. Anche l'impegno religioso, o comunque una forte presenza di convinzioni etiche, colorano un quadro di valori di vita che non può essere ricondotto a forme di esistenza negativa. 6. La duplicità che si può avvertire in queste analisi è che, accanto ad una permanenza di atteggiamenti individuali nel lavoro, è contemporaneamente presente una disponibilità ad impegnarsi in forme associative su tematiche culturali e sociali. Gli elementi importanti, in positivo, sembrano comunque il bisogno di rapporti umani e sociali e l'investimento di energie in uno «scopo» preciso, magari limitato ma tangibile. Le tradizionali forme associative, politiche e sindacali, non sembrano offrire un terreno partecipativo adeguato ad una domanda di scopi, intelligenze ed emozioni direttamente condivise. Al contrario, il distacco dal vissuto quotidiano dei «grandi obbiettivi» della politica, o la povertà simbolica ed emotiva della gestione corrente degli affari di governo, favoriscono nuove identificazioni in forme associative che professano diffidenza per la politica, intesa come terreno di lavoro dei partiti. In una società non più povera, in cui gli impiegati costituiscono tuttora una «classe media», la rappresentanza dei soli interessi economici non presenta forse un fascino irresistibile. Probabilmente, nel sindacato come nei partiti riformisti, il deficit corrente è di immaginazione. Se le speranze ed i sogni di parti di una comunità non più povera e indif e- = 18 sa si rivolgono ad una vita più ricca di senso e di emozioni condivise, la chiusura di canali tradizionali porta ad una trasversalità ed informalità di vita associativa, non facilmente leggibile. Sicuramente, nelle ultime indagini, non si avverte la presenza palpabile dei nuovi idoli del1'economia e della finanza, presentati come modelli di identificazione per l'inquieta società degli anni ottanta. La ricerca di senso, più che la corsa al denaro, sarà probabilmente il riferimento sociale prevalente negli anni novanta. Cosmografia contenuta nella raccolta di S. Emmeran, anteriore al 1145 Londra, British Museum Mosaico romano rappresentante una città fortificata a struttura labirintica del tardo periodo repubblicano.
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