i.).tt BIANCO lXILHOSSO •ibik11Aiil1 Allora è probabilmente maturo il tempo per un passaggio di fase in cui, dopo il periodo più acuto di emergenza, dovuto alla crisi del Welfare, in cui le preoccupazioni immediate hanno avuto la meglio, il pendolo si sposti di nuovo sulle risposte mediate, istituzionali, da dare. Non si tratta, in altri termini, di predisporre solo interventi tampone ex-post ma di costruire una solida rete di misure ex-ante, e di giungere ad un vero Welfare State. Abbiamo bisogno che anche grazie ad una presenza competente di cattolici si affrontino in modo nuovo, nella 'società dei due terzi', i due classici nodi della democrazia contemporanea: la tassazione e la rappresentanza, l'equità sul piano delle entrate dello Stato, la qualità e l'efficienza su quello dei servizi. Per questo, però, c'è bisogno di ripensare i meccanismi della rappresentanza, superando qualsiasi nostalgia consociativa, qualsiasi difesa nostalgica del connubio tra proporzionalismo e parlamentarismo. Difendendo il consociativismo il cattolicesimo del nostro Paese ha non solo contribuito ad allargare l'area democratica, ma ha anche difeso se stesso, potendo convogliare dentro un unico contenitore partitico le differenze programmatiche esistenti al proprio interno. Poiché però la sopravvivenza dei meccanismi consociativi è ormai da vari anni non più conforme all'interesse generale del Paese, il cattolicesimo progressista deve avere il coraggio di essere in prima fila nel processo delle riforme istituzionali, ben sapendo che questo va ad intaccare le consolidate divisioni partitiche, la stessa tendenziale unità elettorale (non politicoprogrammatica, mai esistita) dei cattolici. In sintesi: coniugare al futuro il rapporto tra cattolici e solidarietà significa sostanziamente ricostruire lo Stato, creare un Welfare con standard europei; al di là della predisposizione di competenze a tutti i livelli, dal volontariato alla pubblica amministrazione, questo significa però in primo luogo un rilancio della presenza nei partiti, che sono i veri perni (nel bene e nel male) del governo della cosa pubblica. Significa quindi battersi per avvicinare la prospettiva di una democrazia dell'alternanza in cui si avvicendino governi di legislatura decisi dall'elettorato e quindi per qualificare la presenza di cattolici in entrambe i poli alternativi della futura competizione politica.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==