litarismo'. Il libro è SCUOLA DI BARBIANA, Lettera a una prof essoressa, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1967, e il movimento è quello dell"egualitarismo' (CENTRO OPERAIO, Per l'egualitarismo, Quaderni del Centro Operaio, Milano, 1972) fatto proprio sia dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, sia dagli studenti. La Scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani estendeva l'analisi 'di classe' alla scuola, e dunque alla cultura, ed annunciava il principio fondamentale, critico del formalismo astratto della piccola borghesia docente, che è sommamente ingiusto 'far parti eguali fra diseguali'. Con il che restano fissati due corollari: che la uguaglianza reale si costruisce dando pari opportunità di partenza a tutti; che la uguaglianza sostanziale, soddisfatta la condizione delle opportunità, è quella che riconosce le differenze di merito (es. diverso trattamento economico per prestazioni lavorative diverse per qualità e quantità); esattamente il contrario di ciò che gli avversari del1' egualitarismo sostengono che esso sia, cioè fattore di appiattimento. Un altro libro fondamentale degli anni settanta in Italia è E. GORRIERI, La giungla retributiva, Il Mulino, Bologna, 1973, (cui ha fatto seguito, dello stesso autore, La giungla dei bilanci familiari, Il Mulino, Bologna, 1979) che ha evidenziato le disuguaglianze di trattamento economico all'interno del lavoro dipendente, a seconda che sia manuale o intellettuale, esposto o no al mercato. Si veda anche, sullo stesso tema A. ACCO RNERO - V. VISCO, La selva degli stipendi, Il Mulino, Bologna, 1978; O. CASTELLINO, Il labirinto delle pensioni, Il Mulino, Bologna, 1975 e più di recente ASAP, Rapporto sui salari 1986, 1987, 1988, 1989, Franco Angeli Editore, Milano, 1986 e seg. AA.VV., I salari in Italia negli anni '80. Rapporto della Commissione Carniti, Marsilio, Venezia, 1988. La terza pietra miliare del dibattito sulla stratificazione sociale italiana è rappresentata da P. SYLOS LABINI, Saggio suslle classi sociali, Laterza, Bari, 1974. Questo tentativo di analisi molto più strutturale e generale anche se dall'impianto concettuale un pò incerto, sosteneva il declino della classe operaia e della classe capitalistica e quindi del loro conflitto bipolare in favore di ~ . ---- - ·•·-- r-··---·-·· --------- i.>-lL fflANCO \Xli. ROS..',( > •h•Miid uno sviluppo statisticamente maggioritario delle classi medie, politicamente pericolose. Poco più di dieci anni dopo, lo stesso autore è ritornato sul tema con un nuovo libro: P. SYLOS LABINI, Le classisociali negli anni '80, Laterza, Bari, 1986. Il quarto libro che ha aperto un altro filone di ricerca è M. PACI, Mercato del lavoro e classisociali in Italia, II Mulino, Bologna, 1973. A questo filone si possono ascrivere AA. VV., La sottoccupazione nelMezzogiorno, Franco Angeli, Milano, 1977 e L. GALLINO, Occupati e bioccupati, Il Mulino, Bologna, 1982, e Il lavoro e il suo doppio, Il Mulino, Bologna 1985 e ancora M. PACI, La struttura sociale italiana, II Mulino, Bologna, 1982. Da ultime, ecco le ricerche, molto empiriche, fra cui le numerose di fonte istituzionale, sulla ricchezza/povertà: A. PAGANI, La linea dellapovertà, Anea, Milano, 1960; C. BARBERIS-P. GUIDICINI - G. SCIDÀ, La povertà nel mondo rurale in Italia, Franco Angeli, Milano, 1981; G. GILDER, Ricchezza e povertà, Longanesi, Milano, 1981; AA. VV. Sondaggio sulla povertà, Censis, Roma, 1979; CAMERA DEI DEPUTATI, Atti della Commissione parlamentare di inchiesta sulla miseria in Italia e sui mezzi per combatterla, Roma 1953; P. BRAGHIN, Inchiesta sulla miseria in Italia (1951-1952). Materiali della Commissione parlamentare, Einaudi, Milano, 1978; G. SARPELLON, Rapporto sulla povertà in Italia (sintesi di 'La povertà in Italia Materiali della Commissione governativa sulla povertà, F. Angeli, Milano, 1982, 2 voli.), Franco Angeli, Milano, 1983; ISPES, Rapporto Italia '89, Merlo Editore, Roma, 1989. Se invece di queste inchieste che insistono sul versante diseguaglianza si volesse sostenere che l'Italia è un paese nel quale l'uguaglianza è stata realizzata e regna sovrana si possono consultare i dati delle dichiarazioni IRPEF periodicamente resi pubblici dal Ministero delle Finanze: i ricchi sono pressoché spariti! Più realistica sembra invece l'analisi dell'ASSOCIAZIONE ITALIANA DI SOCIOLOGIA e dell'ISTAT, Immagini della società italiana, 1STAT, Roma, 1988. Sul versante delle soluzioni o della ri29 sposta alle diseguaglianze la letteratura è molto scarna, sia perché obiettivamente il problema è complesso e generale, sia perché si va diffondendo una cultura politica e civile che si definisce meritocratica e che tende a sottolineare positivamente le differenze contro un frainteso egualitarismo. Comunque, sull'argomento si possono leggere E. ROSSI, Abolire la miseria, Laterza, Bari, 1977; F. GORRIERI- L. GUERZONI, Il salario sociale. Famiglia e reddito nella crisi dello Stato assistenziale, Edizioni Lavoro, Roma, 1982; AA. VV., Povertà e Stato, Fondazione A. Olivetti, Roma 1987, sulla funzione dello Stato sociale. Elaborazioni più complesse e molto problematiche sono R. DAHRENDORF; Per un nuovo liberalismo, Laterza, Bari, 1986 e Il conflitto sociale nella modernità (A New Socia/ Contract) Laterza, Bari, 1980; R. Ruffilli, la qualità dello sviluppo, Laterza, Bari, 1986; A. MARTELLI - M. SALVATI - S. VECA, Progetto 1990. Tre Saggi su libertà, uguaglianza, fraternità, Mondadori, Milano, 1989 e, infine, E. TARANTELLI, L'utopia dei deboli e la paura dei forti, Franco Angeli, Milano, 1988.
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