.P.U~ BIANCO lXltllOSSO 1M•H111Aii 11 tivi di solidarietà e di giustizia. Una politica in cui il necessario risanamento della finanza pubblica non sia separato dalle esigenze di equità e dalla necessità di realizzare una società migliore. Una politica per la quale l'occupazione ed il Mezzogiorno costituiscano un valore sul quale misurare le compatibilità e la legittimità della propria azione. Una politica, infine, che assuma come criterio discriminante l'effettiva eguaglianza dei diritti e delle possibilità degli uomini nella vita sociale. Che voglia una società che non abbia settori lasciati ai margini, zone d'ombra, alle quali, quasi per congenita ed insuperabile diversità, sia riservata una sorte meno fortunata, una partecipazione meno intensa alla vita sociale, una sostanziale diseguaglianza di posizione, un incolmabile dislivello sotto ogni riguardo. La resistenza allo sviluppo di una simile politica è naturalmente forte e può essere vinta solo se si supera davvero l'anomalia del sistema politico italiano, liberandone interamen- = 3 te le potenzialità democratiche e riformatrici con una aggregazione e mobilitazione di tutte le forze che si ispirano al riformismo ed alla solidarietà. * * * Si tratta di un approdo auspicabile, ma non per questo ineluttabile. Esso potrà essere reso possibile in ragione dell'impegno che si saprà attivare. L'esito della partita dipenderà, in larga misura, anche dalla capacità della cultura del riformismo socialistae del solidarismo cattol1codemocratico e progressista di far scaturire dal dialogo, dall'analisi e dalla ricerca collettiva una comune proposta ed un comune impegno politico. L'associazione 'Riformismo e Solidarietà' e questo giornale sono nati per contribuirvi e contano sull'apporto di quanti ritengono che anche in Italia sia necessario ed urgente impegnarsi per costruire le condizioni politiche della democrazia dell'alternanza.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==