Il Bianco & il Rosso - anno I - n. 1 - febbraio 1990

ginalizzazione. L'enfasi posta nella pubblicistica sull'importanza delle 'risorse umane' e la mancanza di conflitti evidenti si spiega in vari modi. Per il lavoro operaio, a meno di una esplicita riprogettazione delle mansioni, l'automazione si può risolvere in una espropriazione della professionalità del 'fare', con la macchina o con la propria esperienza, sostituito da compiti di sorveglianza di un processo operante con logiche autonome. L'elemento cruciale diviene l'importanza economica del pieno funzionamento degli impianti, di cui vanno minimizzati fermate e guasti onerosi. Al lavoratore medio è quindi richiesta flessibilità nelle prestazioni, presenza passiva, eventuale responsabilità nel controllo, spesso delegato a fasce di specialisti. Nel lavoro impiegatizio, la maggiore parte dell'innovazione informatica fin qui perseguita è stata di tipo 'personale', che ha modificato le prestazioni senza stravolgere spazi di autonomia lavorativa e professionalità date. Una nuova fase è probabilmente alle porte, ani.lii. BIANCO \XII.HOSSO 1111 #019 che se pochi ne sono consapevoli. 4. La contrattazione dei processi di innovazione tecnologica ed organizzativa è finora rimasta, per il sindacato, un puro enunciato. Nei casi migliori si è contrattata l'espulsione di forza lavoro, in situazioni dove le logiche selettive di fonte aziendale avevano già creato isole a diversa intensità di cultura del nuovo. In generale l'organizzazione sindacale non è preparata alla valutazione delle varie fasi di riorganizzazione, probabilmente scavalcata dalla velocità e complessità dei nuovi processi. I sistemi di inquadramento professionale stanno quindi invecchiando, ingessati da una modalità di introduzione del nuovo che lascia in piedi, per periodi più o meno lunghi, parti della tradizionale professionalità. Dove si è cercato 'illuministicamente' di mettere i piedi nel piatto, con l'aiuto di esperti di informatica e di organizzazione, non si è riuscito in primo luogo a convincere i lavoratori, ancora non toccati dall'esperienza diretta, a mobilitarsi per una contrattazione preventiva. A nostro avviso, la chiave di accesso del sindacato alla possibile 'riprogettazione' del lavoro e delle professionalità è, almeno in questa fase, nella possibilità di controllo dei processi formativi. U~a larga diffusione di momenti di alfabetizzazione informatica, di conoscenze del ciclo e delle logiche aziendali è il primo passo verso una possibile influenza delle rappresentanze dei lavoratori nelle fasi di riprogettazione del lavoro e degli spazi di professionalità e carriera. La l~gica sottostante è quella di combinare la solidarietà tradizionale con la creazione di opportunità individuali, che non discrimini a priori fra generazioni e categorie di lavoratori. Ciò è possibile in primo luogo eliminando barriere di ingresso di ordine culturale, poi rendendo trasparenti le minacce e le opportunità insite nei nuovi processi.. Spetta poi ai lavoratori il fruire delle opportunità o l'adesione consapevole a strategie di difesa, del1'occupazione come di spazi di valorizzazione professionale. Uguaglianza e società di mercato Indubbiamente oggi il tema dell'uguaglianza non è molto di moda, e ad una prima impressione si direbbe che non sia nemmeno di attualità. Da una parte sembra che ormai la condizione di benessere è ampiamente diffusa. Tutto è divenuto fenomeno di massa: dall'uso dell'automobile al turismo, dalla frequenza degli spettacoli ai consumi voluttuari. La congestione ed il 'tutto esaurito' sono aspetti della vita quotidiana con cui dobbiamo ormai convivere. Da un'altra parte la sensibilità comune è oggi più attenta ad esprimere la soggettività e quindi ad evidenziare le differenze. È il frutto di una vera e prodi Michele Giacomantonio pria mutazione antropologica avvenuta nell'ultimo ventennio, e che partita dalle donne e dai giovani ha oggi investito ogni età ed ogni ceto. Si pensi alle sollecitazioni oggi rivolte, tramite riviste ed una vasta gamma di iniziative, al mondo degli anziani. È il prevalere della ricerca delle chances di vita sugli standard sociali. Se ancora all'inizio degli anni '70 gran parte dell'attenzione collettiva era focalizzata su riforme che permettessero a tutti un minimo di condizioni di vita accettabili, ora invece è dedicata a come esprimere la propria personalità e quindi realizzare la qualità della propria vita. : 21 La domanda che ci si può porre è se c'è una conseguenza fra i due fenomeni, se la caratterizzazione in termini soggettivi di questa fase sociale deriva dal fatto che il primo obiettivo possa ritenersi in qualche modo raggiunto, e cioè se la nostra società è riuscita a garantire un certo standard di vita egualitario. Non è qui il caso di discutere in che modo ed in che misura si è realizzato nel nostro paese lo stato sociale. È indubbio che una serie di riforme sociali hanno influito positivamente sulla vita della gente, in particolare dei lavoratori e delle loro famiglie. Questo pur con contraddizioni e fra

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